Ma è proprio vero che sia così?: “occhio che non vede … cuore che non duole … quindi ciò che gli occhi non vedono … il cuore non sente. I proverbi, ispirati dalla saggezza popolare, in genere non sbagliano ed infatti succede spesso che, pur di non soffrire, la realtà rimanga sommersa tra le pieghe della coscienza.
Pensando a P. Coehlo, mi chiedo quante volte si nasconda la verità al proprio io, e soprattutto se gli esseri umani apparentemente soddisfatti ed appagati, scelgano liberamente il loro destino o piuttosto sia la vita a scegliere per loro. Il famoso proverbio è finito persino in una bella canzone di Jovanotti “… il nemico crea falsi nemici per farsi scudo e apparir perbene … il nemico si è infiltrato dentro al sangue che ci scorre nelle vene nei sorrisi compiacenti di politiche fatte di parole all’insegna di OCCHIO CHE NON VEDE, CUORE CHE NON DUOLE …”
Scenografia essenziale per il nuovo lavoro del gruppo teatrale “In laboratorio”, quadri appesi, danno il senso di CASA, mentre palloncini colorati annunciano l’euforia di una imminente festa. Una bella sorpresa per l’avvocato Cambria interpretato dal bravo Maurizio Triscari. Al buio tutti pronti a gridare AUGURI … ma Pietro, il festeggiato, sapendo che la moglie è partita per il week-end, arriva in compagnia di “Jessica” la sua bella segretaria, amante tuttofare.
La verità è inequivocabile, tutti assistono alla scena e comprendono; la moglie (Alessandra Mirici), ferita nel suo orgoglio, chiede aiuto e sostegno al padre (Nino Mangano) e cerca vendetta … Ma gli avvocati si sa, ne sanno una più del diavolo e dunque una serie di esilaranti equivoci darà movimento alla scena, coinvolgendo il pubblico in un crescente divertimento. Attraverso uno stratagemma, i protagonisti saranno poi chiamati a rispondere delle loro azioni, ma a quel punto, come spesso accade anche nella realtà, tutti saranno improvvisamente ciechi e titubanti, incapaci quindi di dimostrare la realtà dei fatti. Andrà a buon fine il maldestro tentativo di manipolazione? Naturalmente nessuna anticipazione sul finale per non rovinare la sorpresa a coloro i quali vedranno la commedia successivamente … Sicuramente nel tour estivo.
“Il laboratorio” continua il suo cammino mostrando serietà, impegno e soprattutto amore per il teatro. Il gruppo, ha “regalato” alla comunità una serata piena di allegria e risate per ogni fascia di età, ed è stato particolarmente bello vedere tanti ragazzi applaudire con grande entusiasmo. E’ stato inevitabile andare indietro nel tempo. Moltissimi anni fa feci un viaggio … eravamo un gruppo di adolescenti guidati da una suora di avanguardia, in quella occasione, in seguito ad alcuni accadimenti legati alla necessità di guardare in faccia la realtà, mi fu spiegato che la vita è un rigoglioso albero da frutto oscure, nodose e sotterranee sono le sue radici, nessuno mai vorrebbe vederle, tanto nascoste ma … altrettanto indispensabili per alimentare la pianta.
Quando si diventa adulti e quasi anziani, capita spessa di pensare ad episodi della propria vita che hanno lasciato un particolare segno, e così la scorsa sera mentre tutti applaudivano ho osservato tante giovani mani ed ho visto un enorme albero carico di succosi frutti ed ho pensato che certe scelte non sempre comprese ed apprezzate e spesso anche sottovalutate, riescono attraverso la determinazione, la fatica e d il sacrificio a rigenerare le radici irrorandole con acqua fresca e pulita.
Il teatro con il suo messaggio orale e visivo garantisce una efficace forma di comunicazione “da uno a molti” non è un caso, infatti che ad Atene durante l’apogéo di Pericle, ogni cittadino ricevesse dallo stato un “SUSSIDIO” che gli permettesse di tralasciare alcune giornate lavorative per assistere agli spettacoli. Era un principio coerente con il concetto di DEMOCRAZIA, il coinvolgimento garantiva la partecipazione al dibattito collettivo. Pensando in generale a quanto accade oggi, mi viene quasi da ridere, se penso poi alle difficoltà in cui opera “Il laboratorio”, potrebbe anche scappare qualche lacrima. Tuttavia, il gruppo negli anni ha saputo dimostrare che passione e tenacia riescono sempre a raggiungere gli obiettivi prefissati. Spero con fiducia che il loro lavoro, possa per esempio, essere allargato alle scuole, iniziando un rapporto di collaborazione che serva ad avvicinare le giovani generazioni al teatro, veicolando il messaggio che potenziare le proprie capacità personali sia sintomo di vigore ed energia, con il fine creativo di crescita individuale e collettiva per evitare qualsiasi forma di desertificazione dell’anima.
Nella brillante commedia, Antonio Puglisi oltre a recitare nella parte di Filippo, ha curato il testo e la regia, bravissimi tutti gli attori: Maurizio Triscari, Nino Mangano, Alessandra Mirici, Salvatore Fragata, Gaetano Micale, Anna Maria Gentile. Graditissimo il ritorno di Angela Minciullo nella parte dell’ironica Marisa. A teatro tra il pubblico ho notato con dispiacere l’assenza per motivi di salute di Pippo Galipò, storico fondatore del gruppo e attuale presidente della compagnia . “Occhiu ca non vidi …” è andata in scena Giovedì 19 Marzo giorno dedicato a San Giuseppe ed anche alla festa del Papà … mi sono chiesta se sia stato un caso, o piuttosto se qualcuno abbia voluto vedere con gli occhi del cuore …
Maria Grazia Librizzi