Pettineo (ME), arrestato il Responsabile del Settore Economico Finanziario del locale Comune per i reati di peculato e falsità

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peculatoPettineo (ME), Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Mistretta, al termine di approfondita attività di indagine arrestano il Responsabile del Settore Economico Finanziario del locale Comune per i reati di peculato e falsità commessa da Pubblico Ufficiale. Sottoposto agli arresti domiciliari anche il figlio del funzionario con l’accusa di concorso in peculato.

Nella serata di ieri i Carabinieri della Compagnia Mistretta e della Stazione di Pettineo hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare (una in carcere ed una agli arresti domiciliari) emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Patti su richiesta della locale Procura della Repubblica. I provvedimenti sono stati emessi in esito ad un’approfondita attività di indagine coordinata dal Sostituto Procuratore Francesca Bonanzinga e condotta dai Carabinieri della Compagnia, che da più di due mesi stavano indagando su un’ipotesi di distrazione di ingenti quantità di denaro dalle casse del piccolo Comune di Pettineo.
E’ stato condotto nel carcere di Mistretta VOTRICO Francesco, 60 anni, residente a Pettineo, da molti anni Responsabile del Settore Economico Finanziario del Comune di Pettineo, mentre è stato sottoposto agli arresti domiciliari il figlio VOTRICO Salvatore, 27 anni, residente a Pettineo, disoccupato; i due destinatari delle misure cautelari risultavano incensurati.
Il ragioniere comunale è accusato di aver architettato, sfruttando la propria posizione all’interno del Comune di Pettineo, un sistema che, mediante la produzione di falsi mandati di pagamento per conto dell’Ente comunale, permetteva di convogliare illecitamente ingenti somme di denaro direttamente sul proprio conto corrente bancario personale o su quello di suo figlio.
L’indagine ha consentito di ricostruire in maniera capillare il sistema fraudolento posto in essere dal VOTRICO Francesco, che, nel periodo 2008-2013, mediante la produzione di ben 73 mandati di pagamento illegittimi, ha fruttato ai due indagati la cifra complessiva di circa Euro 384.000, tutto denaro sottratto indebitamente dalla tesoreria del Comune di Pettineo e che quindi sarebbe dovuto essere destinato, nel tempo, al sostentamento di servizi di pubblica utilità per la locale comunità .
Il sistema criminale attuato dal funzionario pubblico sostanzialmente prevedeva la produzione, a sua firma in qualità di Capo Settore, di mandati di pagamento ingiustificati (per cifre che andavano dai 500 ai 20.000 Euro per volta), che presentavano però estremi a prima vista regolari o plausibili; tali documenti dalla parvenza legittima venivano regolarmente messi agli atti dell’Ufficio Ragioneria, al fine di non destare alcun sospetto in caso di verifiche, mentre una seconda copia, ove invece alla voce “beneficiario” venivano poste le coordinate bancarie di uno dei conti correnti degli odierni indagati, veniva portata personalmente presso l’istituto bancario che svolge funzioni di tesoreria per il Comune di Pettineo al fine di ottenerne l’illecita liquidazione direttamente sui propri conti personali. Una volta effettuata la transazione del denaro, la banca restituiva al Comune i mandati di pagamento regolarmente liquidati, apponendovi il timbro di avvenuto pagamento; a questo punto il Ragioniere, perdurando nella sua attenta condotta criminale, distruggeva tali mandati di pagamento quietanzati che avrebbero recato inequivocabile traccia dell’avvenuta distrazione di denaro in favore dei propri conti bancari, sostituendo gli stessi con una seconda copia del mandato originariamente prodotto, dagli estremi verosimilmente regolari, ed apponendovi un falso timbro bancario di avvenuto pagamento, in maniera tale da riporre agli atti dell’ufficio un nuovo documento scevro da ogni traccia del reato da lui commesso. Tale articolato sistema permetteva al funzionario di convogliare mensilmente nelle sue tasche ingenti somme di denaro pubblico, eliminando quasi ogni traccia dei reati commessi e rendendo altresì ogni verifica a suo carico particolarmente ardua e complessa.
Il sistema fraudolento posto in essere dal ragioniere comunale veniva, per la prima volta, portato all’attenzione investigativa di questa Compagnia Carabinieri nel mese di novembre 2013, allorquando il Sindaco del Comune di Pettineo, in prima persona riferiva circa un’inspiegabile situazione di dissesto finanziario all’interno del proprio Ente, tale da non aver permesso in più di un’occasione il regolare e puntuale pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali; alle preoccupazioni del primo cittadino si aggiungevano alcuni sospetti circa presunte anomalie su alcuni mandati di pagamento emessi dal Settore Economico Finanziario del Comune nel corso del 2013. Alla luce dei fatti esposti dal Sindaco, i militari avviavano una lunga serie di accertamenti incrociati, ponendo sotto un’attenta lente di ingrandimento i circa 2.000 mandati di pagamento emessi dall’Ente ogni anno ed estendendo tale approfondimento anche agli anni precedenti, nonché avviando accertamenti presso l’istituto bancario che cura il servizio di tesoreria per il Comune e dal quale erano state inconsapevolmente erogate le somme illecite. L’intera attività di indagine portava ad accertare ben 73 episodi di falso e peculato negli ultimi 6 anni, per una cifra complessiva di circa Euro 384.000 , indirizzati rispettivamente per 215.000 Euro circa direttamente sul conto del Ragioniere e per i restanti 169.000 Euro sul conto del figlio Salvatore.
Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali veniva altresì disposto dal Tribunale il sequestro dei conti correnti bancari dei due indagati.
Nel corso dell’attività investigativa è apparso infine chiaro come la sottrazione di denaro pubblico da parte degli indagati abbia di fatto rischiato, negli anni, di mettere in ginocchio il piccolo Comune di Pettineo, ove risiedono circa 1.600 abitanti e per le cui casse un ammanco di quasi 400.000 Euro sarebbe potuto risultare addirittura irrimediabile.
Sono tutt’ora in corso indagini per ricostruire eventuali ulteriori episodi di cui si potrebbero essere resi responsabili i due indagati.

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