Gioiosa Marea, 28 aprile 2025 – Si è svolta con grande partecipazione la solenne processione della statua di San Nicola, evento centrale delle celebrazioni dell’Ottava di Pasqua, in un clima di profonda devozione e memoria storica. La tradizione, che affonda le sue radici nel 1797, commemora l’esodo della popolazione da Gioiosa Guardia all’attuale centro abitato, avvenuto proprio l’ottavo giorno dopo la Pasqua.
Alla fine del XVIII secolo, a causa di carestie, scomuniche e terremoti, gli abitanti di Gioiosa Guardia abbandonarono il borgo sul Monte Meliuso per stabilirsi a Ciappe di Tono, dove oggi sorge Gioiosa Marea. In quella occasione, la statua del Patrono San Nicola fu traslata nella nuova Chiesa Madre, proprio l’ottavo giorno dopo la Pasqua, segnando così l’inizio di una tradizione che continua ancora oggi.
La processione ha seguito il consueto percorso: la statua del Santo è stata portata a spalla per le vie del paese fino a Zappardino, dove viene simbolicamente rivolta verso le antiche rovine di Gioiosa Guardia, quasi a voler continuare a proteggerne l’anima. Secondo la tradizione orale, una volta raggiunto il confine con Zappardino, i portatori del luogo prendevano in carico la statua per proseguire la processione lungo le strade della contrada pirainese.
Al ritorno, il corteo si è diretto verso la spiaggia del borgo marinaro di Gioiosa Marea, dove il mare è stato benedetto, affidandolo alla protezione del Santo.
Al grido rituale “Viva San Nicola”, pronunciato dal capo portatore Biagio Gennaro, i numerosi fedeli si sono uniti in preghiera insieme ai sacerdoti, guidati da Padre Antonio Sambataro, parroco di Gioiosa Marea. Alla cerimonia hanno preso parte anche Il Sindaco di Gioiosa Marea, Giusi la Galia, l’Amministrazione Comunale, i Carabinieri della locale stazione e gli agenti della Polizia Locale, a testimonianza dell’importanza civile e spirituale dell’evento.