Capo d’Orlando – Dopo 50 anni torna a Villa Piccolo un’importante collezione di cartoline, dipinti e documenti della Famiglia Piccolo di Calanovella

Villa Piccolo1

Comprende numerose cartoline, alcune delle quali di Eugenio Montale e Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ma anche acquerelli di Casimiro Piccolo
Palermo, 3 ottobre 2022 – Dopo oltre cinquant’anni, una corposa e prestigiosa collezione di cartoline, dipinti e documenti della Famiglia Piccolo di Calanovella ritorna a Villa Piccolo, la dimora di Capo d’Orlando in cui vissero il poeta Lucio Piccolo, il pittore e fotografo Casimiro Piccolo, la botanica Agata Giovanna, e nella quale soggiornò spesso per lunghi periodi Giuseppe Tomasi di Lampedusa, cugino dei tre fratelli Piccolo.

L’ampio corpus comprende 561 cartoline, 8 opere ad acquerello e a matita, 26 documenti, tutti raccolti pazientemente dal giornalista e studioso Franco Tumeo in anni di ricerche e acquisizioni, con l’intento di ricomporre un prezioso patrimonio documentario che altrimenti si sarebbe disperso.

Nell’estate del 2020, l’importante valenza storico-culturale della collezione è stata suggellata dal vincolo posto dalla Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Messina, diretta da Mirella Vinci che, nel novembre dello scorso anno, l’ha acquisita al patrimonio della Regione Siciliana. Adesso la Soprintendenza ha concesso la collezione per dieci anni in comodato d’uso gratuito alla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, presieduta da Andrea Pruiti Ciarello, consentendo così che questo importante materiale storico-culturale possa, non soltanto “tornare a casa”, ma anche essere valorizzato attraverso una serie di iniziative culturali che saranno poste in essere per farlo conoscere e apprezzare. Inoltre, le testimonianze più significative saranno esposte gratuitamente al pubblico.

L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Villa Piccolo dalla Soprintendente dei Beni Culturali e Ambientali di Messina, Mirella Vinci, alla presenza del Presidente della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, Andrea Pruiti Ciarello e del giornalista Franco Tumeo, grazie al quale la collezione negli anni è stata mantenuta e pubblicizzata: nel 2014, infatti, gran parte di essa è stata esposta in una mostra, promossa dalla Fondazione Federico II e ospitata dall’Università degli Studi di Messina, corredata da un ampio e documentato catalogo.
L’assessore Alberto Samonà e il Dirigente generale del Dipartimento, Franco Fazio, la cui presenza alla conferenza stampa era stata preannunciata, non hanno preso parte alla presentazione a causa del lutto che ha colpito l’assessorato dei Beni Culturali.

“La collezione – si legge nella relazione scientifica scritta da Virginia Buda, storica dell’arte della Soprintendenza di Messina – costituisce una significativa testimonianza della cultura italiana e siciliana della prima metà del Novecento, fornendo anche un interessante spaccato dei legami familiari e dei rapporti culturali di altissimo livello, intessuti dai componenti della famiglia Piccolo di Calanovella con alcuni tra i più noti intellettuali del secolo scorso”.

Della raccolta fanno parte cinque acquerelli giovanili di Casimiro Piccolo e tre disegni a matita di entrambi i fratelli. I dipinti, databili tra il 1909 e il 1910, non appartengono ai cosiddetti “acquerelli magici”, ma sono più giovanili e rimandano alle mode pittoriche del tempo. Uno ritrae la Torre delle Ciàvole a Gliaca di Piraino; un altro è un bel ritratto della sorella Agata Giovanna e sullo stesso foglio Casimiro realizza due schizzi a inchiostro che ritraggono in maniera caricaturale se stesso e il fratello Lucio; un altro dipinto raffigura una donna dal cappello azzurro nell’atto di prendere il tè; un altro acquerello ritrae un volto di uomo con in testa un turbante; nella collezione vi sono anche due vedute, una delle quali, a matita, raffigura una strada cittadina, mentre la seconda, ad acquerello, ritrae dal basso la stessa Villa Piccolo. Infine vi sono anche due piccoli disegni a matita, esercitazioni di Lucio Piccolo bambino.
Fra le cartoline più significative, ce ne sono alcune inviate da Beatrice Tasca Filangeri di Cutò, madre di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. E vi sono cartoline scritte da quest’ultimo, nelle quali lo scrittore si definisce con l’ormai noto nomignolo di “Mostro”.

Tra i più illustri mittenti rappresentati nella raccolta troviamo Eugenio Montale e la moglie Drusilla Tanzi (Mosca), che ringraziano per l’invio di un agnello pasquale; Andrea Zanzotto che, nel 1963, indirizza una cartolina “Al Poeta Lucio Piccolo”; la giornalista Camilla Cederna che scrive da Corfù; e ancora, le cartoline inviate dal poeta Sandro Penna nel 1964 dalla Croazia e dalla Basilicata, dove si era recato per seguire Pasolini durante le riprese del film “Il Vangelo secondo Matteo”, con le quali informava i tre fratelli che, a breve, si sarebbe spostato con la troupe in Sicilia.

Diversi i nomi di esponenti dell’aristocrazia palermitana, legati ai Piccolo da rapporti di parentela o di amicizia: Tra gli altri si leggono i messaggi di Filippo Cianciafara, cugino dei Piccolo ed esperto di fotografia, di Fulco Santostefano della Cerda, duca di Verdura (1898-1978), che a Parigi collaborò con Coco Chanel e poi a New York creò un proprio marchio di gioielli; di Fortunio Parodi di Belsito, sposato con la danese Tove Holm-Andersen, discendente del famoso autore di favole, e padre del giornalista e presidente storico della Fondazione Piccolo, Bent Parodi di Belsito; di Raniero Alliata di Pietratagliata, il celebre entomologo ed esoterista palermitano, ribattezzato “Il Principe mago” nell’omonimo romanzo pubblicato anni fa proprio da Bent Parodi. Vi sono poi cartoline scritte da Casimiro Piccolo e inviate alla madre.

Belli e significativi anche gli scatti fotografici, alcuni dei quali immortalano luoghi radicalmente cambiati, come alcune città italiane ed europee: fra queste vi sono strade e monumenti messinesi, distrutti dal terremoto del 1908 o radicalmente modificati dalla successiva ricostruzione; e ancora, il Castello di Maredolce a Palermo, antico edificio di origini arabe riadattato in epoca normanna, che nella fotografia svetta isolato, mentre da diversi decenni è purtroppo soffocato dagli edifici costruiti tutt’attorno.

“Si tratta di una raccolta preziosa – sottolinea l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – perché annovera al suo interno testimonianze di alcuni noti esponenti del mondo letterario e culturale del Novecento, documenti, dipinti giovanili di Casimiro Piccolo, fotografie di una Sicilia ormai andata e illustrazioni che rimandano ai gusti artistici ed estetici del tempo. L’aver tutelato questa pregevole collezione, averla quindi acquisita e adesso riportata nella storica dimora dei Piccolo, mediante un accordo di comodato d’uso, è un’operazione culturale di grande significato: gran parte del corpus, infatti, potrà essere esposto e fatto conoscere al pubblico e agli studiosi. Una menzione speciale merita il giornalista Franco Tumeo, grazie al quale – mediante un certosino e paziente lavoro di raccolta durato anni – questi materiali si sono mantenuti integri e oggi arrivano fino a noi”.

“Un importante patrimonio della Regione, riconducibile a beni appartenuti alla famiglia Piccolo di Calanovella – spiega il Dirigente Generale del Dipartimento Beni Culturali, Franco Fazio – viene restituito alla sua sede naturale, in comodato d’uso, al fine di consentirne l’ottimale fruizione. L’interazione tra la Regione e il suo territorio si estrinseca in un legame simbiotico con organismi quali la Fondazione che, esercitando un forte legame con i beni culturali, ne rendono possibile la valorizzazione nello spazio naturale in cui si sono formati”.

“L’apposizione del vincolo da parte della Soprintendenza di Messina alla collezione di cartoline, dipinti e documenti della Famiglia Piccolo di Calanovella Messina – evidenzia la Soprintendente di Messina, Mirella Vinci – costituisce un provvedimento di tutela di un importante patrimonio documentario, storico e artistico che offre uno spaccato della società e della cultura novecentesca europea. Il provvedimento ha generato una proficua attività di valorizzazione dei beni, con l’acquisizione al patrimonio regionale e la loro successiva musealizzazione presso la Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella a Capo d’Orlando”.

“Il ritorno a Villa Piccolo dei carteggi di Lucio e di alcune significative opere di Casimiro mi riempie d’orgoglio – dice il Presidente della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, Andrea Pruiti Ciarello –. Grazie alla lungimiranza dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e della Soprintendenza dei Beni Culturali di Messina siamo riusciti, in tempi rapidi, a perfezionare un accordo che è un esempio virtuoso di programmazione culturale tra pubblico e privato. Assistiamo spesso a esempi di pessima burocrazia, questa volta siamo di fronte ad un esempio di capacità progettuale, efficienza amministrativa e sensibilità culturale, il cui merito va ascritto all’Assessore Alberto Samonà e alla Soprintendente di Messina Mirella Vinci”.

Potrebbe piacerti anche

I giapponesi sono riusciti a organizzare la “Sagra del pistacchio” a Tokyo

BRONTE – (18 novembre 2024) – Mai dubitare