Messina, 7 ottobre 2021 – “L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”: è quanto stabilisce l’articolo 2087 del Codice Civile in merito alla sicurezza sul posto di lavoro, circa gli obblighi in capo al datore di lavoro. Ed è su questo principio, e non solo, che si basa l’invito/diffida a prendere corretti provvedimenti da parte del sindacato CSA Regioni Autonomie Locali, a firma del suo Segretario Generale di Messina, Pietro Fotia, di Clara Crocé e di F. Vento.
Con la nota ufficiale inviata dal sindacato al sindaco metropolitano di Messina Cateno De Luca, ai sindaci, ai segretari, a tutti i dirigenti, ai responsabili delle partecipate comunali ed ai responsabili delle aziende di settore I.A., il CSA intende fare chiarezza sulla vicenda relativa all’obbligo del Green Pass e dei tamponi molecolari, che devono intendersi come presidi atti a mantenere la sicurezza sul posto di lavoro e che, quindi non possono che essere di competenza ed onere dei datori di lavoro stessi.
A tal proposito il CSA chiede che si provveda a trasferire in capo all’azienda, ente e quindi al datore di lavoro, proprio l’onere dei tamponi necessari, si ribadisce, non solo a chi non è possessore di Green Pass, ma anche, mediante controlli a campione, a chi, nonostante sia titolare di pass, in quanto vaccinato, deve essere sottoposto a controllo in quanto l’esperienza ultima insegna che anche costoro possono infettare, non avendo assunto alcuna immunità alla malattia.
In particolare alla luce della normativa e preso atto dello stato di pandemia, il CSA chiede che “I soggetti in indirizzo” provvedano:
1. ad adeguarsi alla vigente normativa, di informare questa O.S. di eventuali discordanze interpretative in merito a quanto esposto;
2. al pedissequo rispetto dei protocolli attinenti l’emergenza covid 19, attinenti la sicurezza dei lavoratori e la salubrità dei luoghi lavoro ed alle procedure obbligatorie in caso di positività al covid 19, comprensive della comunicazione agli organi competenti per la tracciabilità;
3. a porre in essere tutte le misure di sicurezza per garantire la non trasmissibilità del “covid 19” controllando anche i soggetti vaccinati ed esenti, stante le ultime criticità avvenute in varie sedi lavorative e che hanno interessato anche soggetti vaccinati, che possono a loro volta infettare”.
In ultimo il CSA avverte che “nel denegato caso contrario, si procederà a fornire ogni utile assistenza ai lavoratori”.