Piccoli astronauti crescono – Istituto comprensivo di Brolo e Agenzia Spaziale Europea e Italiana

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Immagina una scuola che riesce a fare cose che le altre non riescono neanche ad immaginare, così proiettata in avanti, nel suo esplorare gli infiniti campi del sapere e delle esperienze, da meravigliare e meravigliarsi.

E’ il bello di essere primi, quello spirito delle grandi scoperte, quel proiettare i nostri piccoli alunni verso scenari futuri possibili, preparandoli in questo modo a scelte di vita in linea con l’evoluzione tecnologica che, inesorabilmente, segna il passo delle trasformazioni sociali e umane.

Tutto questo con risultati incredibili sulle competenze chiave dove siamo primi sul serio, ovvero in finale nei campionati nazionali di matematica, con risultati nelle certificazioni Trinity oltre ogni aspettativa e con quella rinnovata passione per la lettura e la scrittura che ha coinvolto moltissimi studenti scolarizzati.

Una scuola che stupisce quindi, che ha saputo suonare, nonostante la pandemia, tutte le corde dell’autonomia, con tantissimi corsi pomeridiani e con un investimento nella cultura musicale, nella coreutica e nella danza senza pari.

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Una comunità scolastica collegata in tante reti con le migliori scuole e università italiane e che fa scuola, apre la strada, indica la direzione.

Protagonisti quindi, in un ambito ormai nazionale e che ci rende orgogliosi di essere quello che siamo.

E se gli altri guardano allo spazio come qualcosa di lontano, così come sono immersi nella loro ordinarietà, noi, in collaborazione con l’agenzia spaziale europea e italiana, abbiamo avviato il programma ESERO.

E se l’anno scorso ci siamo limitati a visitare l’agenzia spaziale italiana a Roma, con attività svolte presso la stessa, quest’anno i bambini delle classi quarte e quinte della scuola primaria di Brolo, plessi di Via Libertà e Via Roma, hanno partecipato allo School Day ASI e ESA 2021.

Il Programma dei Lanciatori. L’Agenzia Spaziale Europea e l’Agenzia Spaziale Italiana utilizzano i lanciatori per inviare i propri satelliti e le sonde nello spazio. Ma come fa un lanciatore ad arrivare fino anche a 800 km di distanza dalla Terra? Quali sono i limiti che ha dovuto superare l’essere umano e quali i principi che ha dovuto scoprire per rendere reale questo viaggio fantastico? I ragazzi hanno partecipato ad un laboratorio in cui hanno costruito un modellino per poter sperimentare e rispondere a queste domande.

Nello specifico:

  1. Hanno costruito un modellino di razzo, formato da guaina isolante in polietilene espanso, con propulsione elastica (forza elastica) e introdotto il principio di azione e reazione.
  2. Hanno completato il razzo con delle alette stabilizzatrici a forma di triangolo rettangolo isoscele. La costruzione delle alette è avvenuta a partire da un piccolo cartoncino di forma quadrata. I partecipanti sono stati guidati per costruire un triangolo rettangolo isoscele a partire dal foglio rettangolare, con piegature della carta e con l’introduzione del concetto di diagonale.
  3. Hanno lanciato un razzo da un luogo prestabilito della stanza e con l’aiuto a distanza dei curatori del laboratorio.

Tutte le attività sono state realizzate con materiali didattici e kit forniti direttamente dalle agenzie spaziali coinvolte e attraverso la LIM gli esperti dell’ASI e ESA hanno accompagnato gli alunni in questa bellissima esperienza, coadiuvati e supportati dalle maestre della classe.

Alla fine del progetto i ragazzi hanno imparato che:

  • I satelliti vengono lanciati nello spazio da dei razzi chiamati anche lanciatori.
  • I satelliti orbitano intorno alla Terra a una determinata velocità.
  • Per raggiungere quella velocità i lanciatori devono avere una spinta fortissima.
  • La spinta viene data dalla combustione di carburante il quale genera dei gas che a loro volta spingono verso l’alto il lanciatore. Il principio di azione e reazione ci dice che più gas si butta dietro il lanciatore, più andrà veloce e lontano.
  • La forma di un lanciatore è importante sia per farlo arrivare in orbita con meno energia che per dargli più stabilità.

Dall’entusiasmo dei collaboratori scolastici e degli assistenti amministrativi quando si sono visti recapitare i plichi con i materiali didattici inviati dalle agenzie spaziali, ai maestri ormai proiettati verso un nuovo modo di fare scuola, agli alunni che, divertendosi, hanno imparato tantissime cose, ecco questo siamo noi, una scuola dove si impara divertendosi e dove il senso del bello di essere primi fa sempre la differenza.

Castrovinci Bruno Lorenzo

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