Questa mattina nella città del Capo solenne momento per ricordare il naufragio di Sant’Antonio da Padova, ottocento anni dopo. L’iniziativa, guidata da padre Carmelo Russo, rettore del Santuario ricavato in una roccia nella parte finale del promontorio, ha aperto ufficialmente “Il cammino di Sant’Antonio”. Progetto importantissimo per la chiesa e per i devoti al Santo.
Due le fasi della cerimonia. La prima, caratterizzata da un momento di preghiera a molo Marullo, alla presenza del sindaco Pippo Midili e delle autorità civili e militari, davanti alla preziosa Reliquia maggiore ex massa corporis, estratta alla tomba del Santo portoghese durante la ricognizione dei suoi resti nel 1981, giunta a Milazzo accompagnata dal Rettore don Oliviero Svanera della basilica di Pa-dova, insieme ad una delegazione veneta.
Subito dopo la stessa è stata imbarcata su un mezzo nautico della Guardia Costiera, per essere tra-sportata alla Baia di Sant’Antonio. Dopo il trasbordo nel gommone, un frate ed il sacro Reliquiario hanno raggiunto la spiaggetta denominata “delle tre pietracce” per un momento di silenzio e di pre-ghiera, alla presenza di bambini in rappresentanza degli abitanti di Capo Milazzo e, simbolicamente, di tutte le categorie di persone che, in questo anno di epidemia hanno maggiormente contribuito a rendere meno pesante il peso del naufragio.
“La memoria del tragico episodio, metafora dell’attuale “tempesta” sanitaria e sociale – ha detto padre Carmelo Russo – intende suscitare sentimenti di spe-ranza, sulle orme dalla disavventura di Antonio che, da Capo Milazzo, riprese coraggiosamente il suo cammino e la sua missione”
“Una giornata importante per la nostra città – ha aggiunto il sindaco Pippo Midili – che rappresenta il primo di una serie di eventi di fede e di cultura nel solco tracciato dal Cammino di Sant’Antonio che vedranno protagonista Milazzo e mi auguro consentiranno, Covid permettendo, di rilanciare il segmento religioso del nostro turismo”.