Ripartiamo dai diritti, ripartiamo dalla Costituzione. È l’appello e l’augurio che l’Organismo Congressuale Forense – organo di rappresentanza politica dell’Avvocatura – rivolge alle Istituzioni tutte, per lasciare alle spalle un anno difficilissimo come il 2020, in cui tutte le criticità del sistema Giustizia sono state esasperate dall’emergenza sanitaria.
“Lo facciamo con un video che ripercorre un famoso spot degli anni Novanta – spiega il coordinatore dell’OCF, Giovanni Malinconico – in cui un gruppo di studenti davanti al professore che li incalza chiedendo di chi è questo, orgogliosamente dicono: è mia”. Nel video, i cui interpreti sono tutti avvocati, gli alunni rappresentano tutti i mestieri, le professioni e le classi sociali, a significare che la Carta Costituzionale appartiene a ciascuno di noi.
“E davvero della Costituzione, mai come oggi, abbiamo profondamente bisogno – spiega Vincenzo Ciraolo, segretario dell’OCF – perché essa rappresenta un solido baluardo a difesa dei diritti dei cittadini”.
Del resto, questo appena trascorso, è stato per i diritti un anno difficile. L’anno della battaglia sulla prescrizione, per ripetere che l’arbitro non può cambiare le regole in corsa durante la partita e che i ritardi atavici della giustizia non possono tradursi in un atteggiamento punitivo nei
confronti del cittadino. Un anno in cui l’Organismo Congressuale Forense si è battuto per riportare al centro la giurisdizione; per la modernizzazione della Giustizia; per dire che le udienze a distanza vanno pur bene, ma non possono essere una scusa per estromettere i difensori dall’interlocuzione con i giudici. Un anno tremendo in cui la pandemia ha reso evidente a tutti l’inadeguatezza di un’edilizia giudiziaria tanto fatiscente quanto dispendiosa.
Davanti a tutto ciò non possiamo che ripetere quanto si dice in coda al video: “La Costituzione siamo noi, i nostri diritti, la nostra storia, la nostra identità: facciamola vivere, pretendiamone il rispetto e difendiamola sempre, insieme”. Auguri per un 2021 all’insegna della nostra Carta fondamentale.