Eugenio Bennato e la voglia di riscatto del Meridione
È uscito il 15 maggio 2013 in libreria per Rubbettino Ninco Nanco deve morire. Viaggio nella storia e nella musica del Sud del cantautore Eugenio Bennato, con prefazione di Pino Aprile.
“L’epopea brigantesca non aveva mai avuto il suo inno. Forse aspettava che noi lo scrivessimo. E quando l’abbiamo scritto se l’è ripreso. Ha cominciato a suggerire che appartenesse a loro, ai briganti e alla loro terra. Ai loro boschi, alle loro veglie sui monti, alle loro cavalcate col cuore in gola, al loro coraggio, alla loro disperazione. E questo è vero. Siamo debitori al grande Sud della lotta per tutte le favole inespresse che ci hanno colpito il cuore.
Per tutti i lampi di sguardi fieri, di chitarre battenti e di tamburi di possessione.”Ricorda così Eugenio Bennato la nascita e la fortuna di “Brigante se more”, la canzone scritta per la colonna sonora di uno sceneggiato Rai e diventata l’inno dei “nuovi briganti” di quanti non si arrendono alla sorte del Sud e si impegnano per il suo riscatto. “Brigante se more” è però anche un caso emblematico di una vicenda che vede proprio in Bennato il protagonista e che ha nel lavoro di recupero della tradizione musicale meridionale il proprio compimento.Oggi Bennato racconta le tappe di questo cammino di riscoperta della tradizione nel suo nuovo libro edito da Rubbettino e intitolato “NincoNanco deve morire. Viaggio nella storia e nella musica del Sud”. Un cammino, quello del cantautore napoletano, che non può si ferma solo alle sette note ma che riscoprendo la tradizione musicale finisce inevitabilmente per andare a riaprire quelle pagine della storia del Sud frettolosamente voltate dalla storia ufficiale, una storia fatta di soprusi, di violenza e che vede proprio nell’epopea del brigantaggio non l’anticamera della mafia come qualcuno ha semplicisticamente concluso ma un movimento di ribellione di un popolo che non vuole e non può abbandonarsi a un destino scritto e deciso altrove.Il lavoro di Bennato finisce così per mettere insieme storia ed etnografia ma anche sociologia e psicologia e, sopra tutto, la musica, quella musica che attraverso i secoli porta dentro di sé la storia e l’identità di una terra così vicina eppure ancora così lontana.
Eugenio Bennato interpreta l’anima musicale e ribelle del grande Sud. Negli anni Settanta fonda la Nuova Compagnia di Canto Popolare, il primo e più importante gruppo di ricerca etnica della musica popolare dell’Italia meridionale. Nel 1976 fonda con Carlo d’Angiò Musicanova e inizia un’attività autonoma di compositore. A lui si devono decine di colonne sonore per il cinema e il teatro. Nel 1998 dà vita al movimento “Taranta ” attraverso il quale propone nuove strade di creatività artistica e un modo nuovo d’intendere la musica popolare in Italia. La sua musica è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo.
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