E’ stato un viaggio emozionante attraverso la storia di una comunità e della sua grande fede nei confronti della Madonna Maria Raccomandata, il nuovo spettacolo del cantastorie Luigi Di Pino, “E chiamamula cu vera fidi”, andato in scena giovedì sera a Giardini Naxos, a chiusura dei solenni festeggiamenti in onore della Santa Patrona. Anche la scelta di Padre Giuseppe Di Mauro di rappresentare lo spettacolo all’interno della Chiesa Santa Maria Raccomandata, gremita in ogni ordine di posto, ha aggiunto maggiore intensità all’evento. “Una scelta che, in un certo senso, ha dato ancora più emozione al racconto – ha spiegato Padre Di Mauro – perché si raccontava la storia di questa comunità, 300 anni riassunti in poco più di un’ora e trenta di spettacolo. Mi ha sorpreso.
E’ stato molto bello – ha proseguito il parroco – perché c’era un misto di devozione e semplicità. E questo rispecchia molto la fede semplice che la gente nutre nei confronti di Maria Raccomandata. E poi una cosa che mi ha colpito è stato anche il modo in cui è stato rappresentato. Il linguaggio usato è stato molto innovativo. Un mix di musical, sentimenti ed emozioni. Ma soprattutto è stata messa al centro Maria. E’ stato – ha concluso Padre Giuseppe Di Mauro – veramente apprezzato dalle persone”.
Scroscianti gli applausi del pubblico presente, rimasto colpito dalla complessità dello spettacolo e dalla bravura degli interpreti. Un cast di professionisti ha affiancato sul palco il cantastorie Luigi Di Pino. Gli attori e cantattori Ornella Brunetto, Alfio Zappalà, Gianfilippo Tomaselli, Eugenio Patanè ed Angela Giammuso.
E poi la performer taorminese Roberta Pennisi. I musicisti Alba Roma, al violino; Matteo Briguglio, al tamburo; Angelo Caminiti, alla chitarra; Angelo Triolo, agli effetti sonori; Rosario Tomarchio, al contrabbasso; e Davide Ferraro e Marco Crisafulli, alle fisarmoniche. Importante anche il contributo del coro della Parrocchia Santa Maria Raccomandata, diretto da Andrea Gialloreto; del gruppo folk “Triskelion” di Roccalumera, presieduto da Placido Navarria; del corpo musicale “Carmelo Puglia-Città di Giardini Naxos”, diretto dal maestro Carmelo Ricciardi, e delle scuole di danza “Funny club” di Piedimonte Etneo ed “Entra in scena” di Calatabiano, dirette dall’insegnante Claudia Patanè. A condurre la serata il noto presentatore Antonello Musmeci.
“Sono molto contento degli apprezzamenti ricevuti dal pubblico – ha dichiarato Luigi Di Pino – E’ stato un lavoro lungo e complesso ma soprattutto corale. Voglio condividere questo successo con tutti gli artisti, i tecnici ed i collaboratori, senza i quali non sarebbe stato possibile mettere in scena questo spettacolo. Li ringrazio tutti, uno ad uno. Questa è una bella evoluzione del mio lavoro perché sono coinvolti tutti i linguaggi dell’arte. C’è la musica, la poesia, la danza, il teatro e il video. E poi – ha concluso il cantastorie – c’è stata una lunga attività di ricostruzione storica, di ricerca delle fonti, che ho svolto insieme all’amico Rosario Bellingheri, cultore di tradizioni popolari”. Al termine dello spettacolo Luigi Di Pino, come anticipato, ha donato il manoscritto originale dell’opera al sindaco di Giardini Naxos, Nello Lo Turco, ed al parroco della Chiesa Santa Maria Raccomandata, Padre Giuseppe Di Mauro. Il primo cittadino ha consegnato al cantastorie una targa per ringraziarlo dell’opera di diffusione della cultura e della tradizione popolare. “Ti ringrazio per averci regalato quest’opera che rappresenta uno spaccato della nostra cittadina – ha detto a Luigi Di Pino il sindaco Nello Lo Turco – Un ringraziamento che estendo a tutti coloro che hanno partecipato a questa manifestazione. Ho avuto in anteprima la sceneggiatura ma non potevo immaginare il lavoro di preparazione che c’era alle spalle. Ti ringrazio anche per aver riportato in vita una figura importante come quella di Don Mariano Vecchio che, al di là dell’episodio che è stato messo in scena, è stato un sacerdote molto importante per questa comunità. E’ stato il miglior modo per concludere i festeggiamenti in onore della nostra Santa Patrona. E con quest’opera che ci hai regalato – ha concluso il primo cittadino – sicuramente puoi essere considerato un cittadino giardinese doc”.