Dura presa di posizione del Direttivo dei lavoratori della Messina Social City iscritti alla FIADEL nei confronti del Consiglio comunale dopo la mancata approvazione della variazione del Bilancio. Troppi attacchi esterni ai lavoratori: il sindacato è pronto a rivolgersi alla Procura della Repubblica.
“Condanniamo senza riserve il comportamento dei consiglieri comunali e di quei personaggi in cerca di autore (opinionisti, pseudo avvocati e pseudo sindacalisti) che cercano di smantellare l’Azienda MSC e l’internalizzazione dei servizi -dichiarano i dirigenti sindacali Clara Crocè e Gianluca Gangemi e il Direttivo aziendale della MSC. Questi personaggi esercitano forme di pressione nei confronti dei lavoratori della Messina Social City che hanno lottato prima come movimento e adesso come FIADEL contro un sistema ha visto utenti e lavoratori penalizzati. Ormai è guerra aperta e risponderemo colpo sul colpo.
Questi strani personaggi dov’erano prima? Dov’erano quando i lavoratori erano costretti a rivolgersi agli usurai o vendevano i pochi monili d’oro che possedevano, persino le fedi nuziali, perché non percepivano lo stipendio da mesi? Dov’erano quando si tagliavano servizi e ore? Noi non li abbiamo mai visti! Come non abbiamo visto alcuni consiglieri comunali che si sono distinti per un atto politico di basso livello: fare la guerra al sindaco De Luca affamando i lavoratori della Messina Social City”.
Dito puntato anche in merito al contratto di servizio. “Per anni le aziende partecipate del Comune di Messina hanno operato senza, ma questa circostanza non ha impedito il trasferimento delle risorse.
Invitiamo il presidente del Consiglio comunale Claudio Cardile, che in passato si è sempre dimostrato sensibile alle istanze dei lavoratori, a convocare una seduta straordinaria per approvare la variazione di Bilancio entro domani, venerdì 10 maggio, nella consapevolezza che quella variazione garantisce gli stipendi degli operatori della MSC.
Se così non fosse, scenderemo in piazza. Non contro il sindaco De Luca, ma in difesa di quanto realizzato dallo stesso, che è condiviso dai lavoratori della FIADEL. Noi torneremo indietro e difenderemo l’operazione di ripristino della legalità intrapresa da questa amministrazione e l’Agenzia con tutti i suoi limiti e le difficoltà organizzative che conosciamo e che vogliamo risolvere.
Sabato chiederemo alla Procura della Repubblica del Tribunale di Messina di essere ascoltati perché vogliamo comprendere perché in questa città ha dato fastidio l’internalizzazione dei servizi. Siamo stanchi di subire pressioni mediatiche e questo vale anche per pseudo sindacalisti che ai tavoli fanno finta di condividere percorsi per la risoluzione di problemi organizzativi e poi di fatto remano contro l’azienda”.
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A chi sostiene che l’operazione Messina Social City sia stata gestita troppo velocemente, la FIADEL replica “che si fa finta di non sapere che il Salva Messina prevedeva la nascita della MSC dall’1 gennaio 2019 e che gli appalti alle cooperative erano tutti in regime di proroga illegittima. Nonostante ciò, l’esecutivo De Luca si è assunto la responsabilità di non interrompere i servizi e l’occupazione dei lavoratori. E sottolineiamo che tutti i bandi di gara approvati dalla Giunta Accorinti prevedevano la clausola della durata dell’appalto e la sua eventuale proroga per l’intero periodo.
Tanto è vero che l’amministrazione precedente, nonostante avesse le somme a disposizione, si rifiutò di prorogare il servizio di assistenza domiciliare affidato alla cooperativa Solco, i cui lavoratori oggi sono stati tagliati fuori. Scelte -conclude Clara Crocè- che la dicono lunga su come anche chi ha preceduto De Luca gestisse i servizi sociali e su come adesso si stia lavorando su percorsi diametralmente opposti in termini di legalità e tutela degli operatori e degli utenti”.
Messina, 9 maggio 2019