Chiude…inspiegabilmente l’atavico Asilo Regina Margherita, frutto dei tanti lieti trascorsi e senza alcun dubbio dei più fervidi insegnamenti.
L’Asilo Regina Margherita, vive da sempre. E’ stato meta di tanti pellegrini e di troppi uomini che hanno fatto la storia epocale della nostra ridente cittadina.
” Governato” da suore, le quali, con modi severi, attente educatrici, ma con grande dolcezza e sorrisi, hanno accolto tanti docili e irruenti bambini ( fra cui la sottoscritta), lasciando nel cuore solo bei ricordi.
Io, come tanti altri, abbiamo fatto le cosiddette scuole dell’infanzia. E’ proprio in questo Asilo, a me tanto caro, che abbiamo imparato a fare le astine, a contare, a definire e conoscere i colori.
Sempre impeccabili, con il nostro grembiulino, a quadrettini rosa per le femminucce e celeste per i maschietti. Il fiocco coronava l’ eleganza.
La vita all’Asilo veniva scandita da tanti giochi, tanti sorrisi, tante carezze, insegnamenti oggi fuori moda e qualche volta, qualche rara volta, l’ austera Suor Germana alzava il tono della voce, per poi allargare le braccia ed accoglierci nel caldo abbraccio.
Sono poche le persone, oggi adulti, che non abbiano fatto tappa, obbligatoria, in quel colorato e sereno luogo.
Lì abbiamo trascorso i nostri cari anni, lì siamo diventati amici, amicizie fortificate negli anni, che durano ancora.
Molti di noi, piccoli di allora, rimanevamo sino al pomeriggio, anche chi, come me, non aveva la mamma lavoratrice e pranzavamo tutti insieme gustando le ottime pietanze di Suor Agata.
Ah quanti ricordi, quanti momenti felici.
Ricordo ancora quando, oltre a questi ferrati insegnamenti, le suore ci facevano fare dei veri e propri capolavori teatrali. Piccole favole, ma l’ impegno non era mai maldestro.
Le rappresentazioni venivano effettuate in quel piccolo teatrino all’interno dell’asilo stesso.
Quanta gioia è rimasta fra quelle mura, tanto da sentirne ancora l’odore.
Tutto però muta, così come muta l’esistenza.
Apprendiamo, al tramonto dell’anno 2018, che anche l’Asilo Regina Margherita ci lascia. Muore. Muore di vecchiaia. Non ci é dato sapere. Intanto chiude e con esso una realtà storica, un pezzo di vita, un pezzo di ognuno di noi.
Chiediamo perchè nessuno lo ha salvato da una morte lenta, perché e se vi é stata una richiesta di aiuto.
Mi chiedo se si poteva trovare una strada che non permettesse la chiusura e così continuare a dare vita ad una fascia di età che ha delle esigenze formative, che solo una scuola oltre la famiglia può dare.
…e quei piccoli banchi…oggi vuoti…emanano un sapore di chiuso. Un sapore che nessuno avrebbe voluto gustare…evidentemente perché non é un buon sapore.