Sugli articoli di stampa relativi all’atto di precetto inviato dal Consorzio Nazionale Servizi all’Ato Me 1 S.p.A. in liquidazione, il Sindaco di Capo d’Orlando Franco Ingrillì ha rilasciato la seguente dichiarazione: “C’è chi ha parlato di terremoto per le casse comunali, evocato catastrofi e tegole che si abbattono, ma credo che siano parole prive di fondamento. Anzi, ritengo profondamente sbagliato ingenerare una sensazione di allarmismo nella comunità.
Non c’è nessuno spettro che si aggira per il Palazzo Comunale sotto forma di precetto. L’intimazione di pagamento di quasi 26 milioni è stata inviata dal Consorzio Nazionale Servizi all’Ato Me 1 S.p.A. in liquidazione ed è stata recapitata per conoscenza a Capo d’Orlando e agli altri 32 Comuni che costituivano l’ambito territoriale dell’Ato 1 Rifiuti.
Ricordo a tutti come nel 2007, con alto senso di responsabilità, l’Amministrazione Comunale di Capo d’Orlando, per consentire all’Ato di mettere in funzione la macchina dalla raccolta e del conferimento dei rifiuti, attinse con otto milioni al Fondo di Rotazione regionale, di fatto scongiurando un’emergenza igienico-sanitaria che avrebbe potuto assumere dimensioni gravissime. Inevitabilmente, a causa di quell’anticipazione del fondo di rotazione, oggi subiamo la penalizzazione nei trasferimenti della Regione, ma è un prezzo che paghiamo nella convinzione della giustezza di scelte attuate in passato fatte per evitare ripercussioni alla comunità da un punto di vista ambientale e sanitario, oltre che d’immagine.
Tra l’altro, Capo d’Orlando è uno dei pochi Comuni che è creditore di circa 700mila euro dall’Ato Me 1 S.p.A.
Di certo, non lasceremo nulla al caso e, nella qualità di socio della ex società d’ambito, chiederemo quale sia la strada che si intende seguire nella definizione di questa pendenza sulla quale crediamo di poter rasserenare i cittadini orlandini. Il Comune, agendo con il fondo di rotazione, ha già pagato e adesso attende di riscuotere il suo credito”.