Si è tenuto nei giorni scorsi un incontro con l’assessore Salvatore Mondello ed i tecnici del Dipartimento Edilizia Privata del Comune di Messina, sul funzionamento dell’istituito Sportello Unico dell’Edilizia.
Presente, fra gli altri ordini e collegi professionali, anche l’Ordine degli Architetti rappresentato dal Presidente Pino Falzea e dal Tesoriere Clelia Testa Camillo.
Il Presidente Falzea ha inteso prioritariamente porre l’attenzione sul complesso rapporto che esiste tra i professionisti ed i tecnici del Dipartimento Edilizia Privata, mettendo in evidenza come spesso interpretazioni soggettive di norme e disposizioni finiscono per costituire un vero ostacolo ad un sereno dispiego dell’attività professionale, in particolare quando, come riscontrato in più occasioni, l’interpretazione della norma varia da stanza a stanza all’interno del Dipartimento.
Altresì molte determine dirigenziali, invece di dare interpretazione univoca al Regolamento Edilizio e alle Norme di Attuazione, finiscono per stravolgerne il significato, fin quasi a modificarli.
Per questo l’Ordine degli Architetti ha richiesto che le stesse vengano ritirate, provvedendo ad emanarne di nuove, anche per ricreare una collaborazione sinergica, determinante oggi, considerato che recenti modifiche della legislazione di settore, nazionale e regionale, hanno di fatto trasferito al “progettista” competenze proprie della Pubblica Amministrazione sul rilascio dei titoli edilizi.
Le richieste autocertificazioni sulla regolarità dei progetti elaborati, in assenza di una piena condivisione interpretativa di norme e regolamenti, se soggette a libere e soggettive interpretazioni, minano la professionalità dell’architetto, incrinano i rapporti con la committenza e possono, incolpevolmente, consegnare il professionista all’autorità giudiziaria per presunte irregolarità.
Durante la riunione l’ass. Mondello ha specificato di aver già richiesto al dirigente una relazione in merito alle determine emanate, al fine di verificarne la legittimità; altresì ha proposto che, cosi come richiesto dall’Ordine degli Architetti, si dia vita ad un tavolo di lavoro con gli altri Ordini, per riscrivere insieme regole certe univoche e condivise.
Nel quadro della discussione l’ Ordine degli Architetti si è detto disposto a collaborare fattivamente con l’amministrazione ed il dipartimento per trovare le soluzioni più idonee per far si che il SUE possa funzionare al meglio.
Preoccupa, tuttavia, l’assenza al tavolo di confronto della Soprintendenza e dell’ASP 5; ove ciò fosse dipeso da una sottovalutazione dell’importanza del SUE sarà necessario rappresentare formalmente alle due istituzioni che il SUE non nasce per semplice volontà del Comune ma la sua istituzione è un obbligo originato dalla vigente legislazione nazionale e regionale al quale nessun ente può sottrarsi
Se qualche Ente per carenze di strumentazione informatica o altro, dovesse avere difficoltà nell’esame dei progetti e programmi trasmessi online, ordini e collegi hanno offerto la propria disponibilità, in questa fase di transizione, a suggerire ai liberi professionisti di trasmettere a tali enti copia cartacea, di cortesia, conforme a quanto depositato al SUE stesso.