Sembrava una Pasqua come tante altre, un pranzo in famiglia come milioni di italiani, si è invece trasformata in una drammatica lite familiare.
La vittima una donna messinese che, per il solo rifiuto nell’accompagnare il convivente a fare delle commissioni, è diventata bersaglio di pugni ed insulti da parte di quest’ultimo.
Per non coinvolgere l’intera famiglia nella lite, la donna ha preferito abbandonare il luogo del pranzo e tornare a casa in macchina. Ma neanche ciò ha fermato la furia dell’uomo che ha continuato a colpire con pugni alla testa la vittima.
Disperata, la donna è riuscita a fermare l’autovettura a bordo strada per chiamare le forze dell’ordine, ma l’uomo le ha strappato il telefono di mano, chiudendo la conversazione.
Neanche il fatto che le forze dell’ordine potessero sentire quanto stava accadendo ha fatto desistere l’uomo che continuava imperterrito a malmenare la compagna.
In quell’istante, tuttavia, una pattuglia della Stazione Carabinieri di Ganzirri, si è trovata a transitare lungo quella via e, notando quanto stava accadendo, si è subito fermata immobilizzando l’uomo e salvando la donna.
I Carabinieri hanno quindi proceduto a trarre in arresto il compagno della donna per maltrattamenti contro familiari e conviventi, lesioni personali aggravate e violenza privata.
L’uomo è quindi comparso davanti al Giudice presso il Tribunale di Messina per essere giudicato con rito direttissimo.
L’arresto è stato convalidato e, a seguito della richiesta dei termini a difesa, l’uomo è stato sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.
Ancora una volta è stato provvidenziale l’intervento effettuato dai militari dell’Arma, ma altrettanto importante è che le vittime superino la paura e si rivolgano alle forze dell’ordine per denunciare le violenze subite.
La prontezza della risposta della Polizia Giudiziaria nei casi di vittime di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, violenze sessuali e violenze di genere è conseguente alla specifica preparazione professionale e sensibilità degli operanti nell’affrontare tali reati, per i quali è altissima l’attenzione e la sensibilità della Procura della Repubblica di Messina che ha stabilito precise modalità operative per giungere, quanto più rapidamente possibile, a tutelare le vittime vulnerabili.