Ritardati contributi Agea, Di Silvestro e Scardino “Aspettiamo incontro con l’assessore Bandiera, bisogna fare sedere allo stesso tavolo l’Agenzia con la Regione
Catania, 21 marzo 2018 – “Un sesto delle 30 mila aziende agricole italiane che non ricevono quanto determinato, sono siciliane, circa 5 mila appunto che sono “bloccate”, e questo genera difficoltà tali che in molti casi si traduce nell’insostenibilità economica di un’impresa. Dalle due riunioni che si sono svolte sia Roma che a Palermo, emergono posizioni divergenti dell’agenzia Agea. Attendiamo con ansia l’incontro con l’assessore regionale Edgardo Bandiera”. A dichiararlo sono Giuseppe Di Silvestro e Graziano Scardino, rispettivamente presidente e direttore di Cia Sicilia Orientale, quest’ultimo anche responsabile regionale del Centro di Assistenza Agricola (CAA) che cura i rapporti con l’agenzia Agea.
“La lista delle criticità è lunga, dalle campagne pregresse ancora non pagate, alla eccessiva complessità dei Psr, non ultima la vicenda legata alla richiesta dei certificati antimafia – sottolinea Giuseppe Di Silvestro – che ci preoccupa moltissimo non vorremo che anche Sicilia si verificasse quanto già accaduto nelle altre regioni, dove è stato chiesto alle aziende agricole di produrre un antimafia per ogni singola domanda presentata”.
“A volte, la burocrazia diviene una tortura per gli imprenditori agricoli, una deriva che non ha nulla a che vedere con lo spirito della Pac che nasce per favorire la collettività, su cibo, ambiente e innovazione – dichiara Graziano Scardino – Nel corso della riunione romana il direttore Agea ha annunciato un decreto di pagamento relativo al 2016 nei prossimi giorni che conterrà 10 milioni di euro per sistemare una parte delle posizioni sospese ed entro giugno, si dovrebbe arrivare al 100% delle domande evase per l’ultima campagna: un annuncio che non ci rassicura per niente, considerato che a Palermo invece non pare ci siano spiragli. Non solo, anche l’1% del non pagato per molte aziende corrisponde al 100% che porta alla chiusura”.
Sulla questione è intervenuta anche la presidente regionale Cia Rosa Giovanna Castagna. “Ci sono tremila aziende che oggi rischiano di chiudere – sostiene – le aziende devono essere pagate. Se poi qualcuna non è meritevole del contributo la si depenni, ma chi ha legittimamente prodotto dei redditi deve essere pagato, noi rischiamo di lasciare fuori centinaia di aziende per sciocchezze”.
“Siamo consapevoli del complicatissimo iter burocratico che avvilisce l’espletamento della procedura e delle difficoltà affrontate dagli uffici della Regione siciliana – conclude Scardino – ma se non riusciamo a far sedere allo stesso tavolo Agea e Regioni non porremo fine a questo rimpallo di responsabilità”.