Arrestati dai Carabinieri i 2 autori dell’incendio della sala ricevimenti di Monforte San Giorgio

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7 febbraio 2018
Nella decorsa notte i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto (ME),
dott. Fabio Gugliotta, su richiesta della locale Procura della Repubblica (il Procuratore della Repubblica, dott. Emanuele Crescenti, e il Sostituto Procuratore d.ssa Sarah Caiazzo sono i titolari delle indagini), nei confronti di 2 soggetti, ritenuti responsabili in concorso dell’incendio che, la notte del 29 dicembre 2017, ha semidistrutto una sala ricevimenti in Monforte San Giorgio.

Il provvedimento cautelare scaturisce dalle indagini svolte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Messina, i cui esiti hanno consentito di identificare i due giovani che, utilizzando alcune taniche di benzina, avevano appiccato il fuoco all’immobile per vendicarsi di essere stati costretti qualche sera prima, dal personale addetto alla sicurezza, ad allontanarsi da una discoteca gestita dagli stessi proprietari del locale dato alle fiamme.
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A finire in manette il 24enne BERTE’ Luca ed il 19enne LUPO Mirko, entrambi originari di Venetico (ME), ritenuti responsabili di incendio aggravato in concorso.
L’attività investigativa iniziava la sera del 29 dicembre 2017,allorquando i militari dell’Arma intervenivano presso la sala ricevimenti “Santorini” di Monforte San Giorgio, interessata da un vasto incendio, constatando la distruzione di tutti gli arredi, gravissimi danni a tutte le pareti e la rottura di tutte le vetrate.

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Nel corso dell’approfondito sopralluogo i militari dell’Arma rinvenivano e sequestravano, all’interno dell’edificio, due taniche della capacità di 25 litri contenenti residui di liquido infiammabile, una mazza per carpenteria, verosimilmente utilizzata per rompere una porta secondaria di accesso al locale, un guanto ed un accendino mentre all’esterno venivano rinvenuti un passamontagna, 2 paia di scarpe parzialmente bruciate ed indumenti contenenti tracce ematiche, tutti elementi che avvaloravano la natura dolosa dell’incendio.

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