L’esodo da Gioiosa Guardia
Una “città fantasma”: il terremoto del 1783 e l’abbandono di Guardia
Il terremoto colpì Guardia di sera, alle 19 del 5 febbraio del 1783: tutte le case furono lesionate e la gran parte definita pericolante. Era il quarto terremoto in mezzo secolo e seguiva di un secolo quello del 1693 che interessò in maggior parte il Val di Noto. A seguito degli ingenti danni Jojusa Guardia venne esentata dal pagare tande e donativi. A peggiorar la situazione, l’anno dopo un’invasione di cavallette rovinò i raccolti, ne seguì una terribile carestia (che nella vicina Naso provocò tumulti). Il pericolo dei corsari era finito, si pensò di costruire Giojosa in riva al mare portando seco tutto ciò di cui possibile poteva essere il trasporto. Assai presto sorsero dissidi per la scelta del nuovo sito: Ciappe di Tono (l’odierna Gioiosa Marea) o contrada Cicero (l’odierna San Giorgio di Gioiosa Marea)? Prevalsero i primi.
Gli ultimi abitanti lasciarono Giojosa Guardia nel 1813, ma già l’ordine reale che vietava le riunioni della deputazione a Guardia è datato 29 aprile 1797. Da allora il vecchio abitato di Gioiosa Guardia risulta disabitato e può essere considerato a tutti gli effetti una delle rare città fantasma siciliane.
La Murga è una “figura”tradizionale del Carnevale gioiosano formata da un’orchestrina variopinta e strampalata che apre il mese delle festività carnascia lesche.
Essa gira per le strade del paese diffondendo allegria e gioia di vivere, attraverso la musica, il ballo, il buon vino e il teatro di strada.
Fu importata a Gioiosa da un gruppo di pescatori , capeggiati dal comandante Zampino, detto il Murgo,
emigrati di ritorno dall’Argentina dove questa usanza era molto diffusa. Esce la 2° domenica del Carnevale, dopo la prima dedicata alla “Racchia” e si arricchisce d i iniziative corali e individuali di vario tipo.
La Murga è un aspetto della nostra identità culturale, unica sul territorio, anche grazie a lla qua le il nostro Carnevale è stato designato “storico”
con decreto ministeriale e già denominato dagli abitanti “Carnevale del Murgo” che ne è diventato la maschera rappresentativa.
Un omaggio, questo, al mitico personaggio che diede vita alla Murga
ed alla sua vivace allegria, simbolo di una cultura composita, ricca di scambi ed incontri ricorrenti, tipica del nostro contesto mediterraneo.