Catania 21 luglio 2016 – Carico del precariato, impossibilità di programmazione delle attività di ricerca per mancanza di risorse, personale e tempistica dei fondi, spazi insufficienti. Questi i punti di criticità ribaditi oggi dai direttori e responsabili delle strutture del CNR di Catania, all’incontro con la presidente della Commissione Esame Attività UE, Concetta Raia, voluto per discutere delle politiche che la Regione Siciliana sta attivando a seguito della “Strategia Innovazione”, nell’ambito della programmazione dei fondi europei FESR, agenda 2014-2020.
“Non facciamo gli stessi errori del passato – hanno sottolineato i responsabili delle strutture ICB, ISN, IBB, IMM, IPCB, IBAM, ISTC, ISAFOM, IVALSA intervenuti numerosi – lo scollamento tra il mondo della politica e quello della ricerca è forte”. “C’è anche bisogno di pensare a investimenti più redditizi – hanno aggiunto – a un’internazionalizzazione delle ricerche, al potenziamento della multidisciplinarietà, all’integrazione di competenze, al superamento frammentazione territoriale”.
Dopo l’introduzione del direttore ICB Giuseppe Ruberto, sono intervenuti: Maria Vincenza Catania (ISN), Marcello Mancini (IBB), Guglielmo Fortunato (IMM), Concetto Puglisi (IPCB), Daniele Malfitana (IBAM), Daria Spampinato (ISTC), Mario Centritto (per l’ISAFOM) ed Ezio Riggi (IVALSA). La ricercatrice Licia Cutrone ha fatto il punto sul contributo del CNR nella stesura della pianificazione “Strategia e Innovazione” della Regione Siciliana.
“Io vengo qui per la prima volta e sono molto contenta di questo invito che mi avete rivolto – ha esordito la presidente Concetta Raia – quello che vi chiedo è di interagire e fare sistema, così come lo chiediamo alle imprese, solo in questo modo possiamo ridurre la distanza e il gap culturale sempre più evidente. Noi da un lato dobbiamo alzare le risorse da destinare, ma voi dovete utilizzarle bene. Complessivamente, tra PO FERS, FSR, PON Metro e PON il nostro Paese destina alla Sicilia oltre 14 miliardi di euro”.
La ricercatrice precaria Elisa Sperlinga intervenuta all’incontro ha sottolineato come il precariato costituisca oltre il 40% della forza lavoro e l’età dei precari sia in costante aumento. “La programmazione FESR 2014-2020 della Regione Sicilia – ha detto – può rappresentare anche per i precari, una opportunità in più di immissione nel mondo del lavoro stabile, adottare strumenti idonei di finanziamento agli EPR e alle Imprese per favorire l’occupazione è oramai una necessità improrogabile, in risposta a una situazione cronica di alto tasso di disoccupazione che ha raggiunto il livello inaccettabile di ben oltre il 25 %”.
“L’eliminazione del precariato resta fattore imprescindibile per una reale crescita del settore, così come l’aumento delle risorse da destinare – ha ribadito la presidente Raia – per fare questo ricerca e politica devono fare sinergia e dialogare di più, perché molto spesso la politica non sa, non ha una visione di insieme. Non basta dire puntare sulla ricerca se poi non la finanzi, senza guardare ad ampio raggio”. La parlamentare regionale ha raccolto positivamente quanto aggiunto dalla rappresentante dei precari “Oltre alle agevolazioni fiscali per le imprese a favore dell’occupazione altri strumenti per uscire dalla crisi possono essere identificati nell’attivazione di borse di dottorato e di alta formazione e le aziende, nell’attivazione di percorsi di accompagnamento alla creazione di impresa”. Finanziare un piano straordinario di reclutamento presso gli EPR, come già fatto da altre regioni, permetterebbe di arginare il trend negativo di addetti alla ricerca previsto nei prossimi anni.
L’incontro è stato preceduto dalla visita del laboratorio al Dipartimento di Fisica dell’università di Catania, recentemente attrezzato, nell’ambito del progetto europeo WATER, per la produzione e sperimentazione di nano materiali per la purificazione dell’acqua. La visita è stata condotta dal direttore IMM Guglielmo Fortunato, il responsabile del progetto WATER Vittorio Privitera, Alessandra La Greca, Giuliana Impellizzeri e Tino Renda.
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