Domani, venerdì 27, alle ore 10.30, nei locali di Urbanlab, al IV piano del Palacultura, si terrà un tavolo tecnico promosso dall’assessore allo Sviluppo Economico, Guido Signorino, che verterà sulla progettualità del Programma di Sviluppo Rurale Sicilia 2014-2020 e sulla predisposizione del Piano di Azione Locale del GAL Peloritani. Nel corso dell’incontro sarà illustrata la proposta strategica, frutto di un processo partecipato e condiviso nell’ambito di un ciclo di incontri calendarizzato e articolato in una serie di attività concertative ed informative, che, partendo dal quadro generale, permetteranno alla partnership proponente di giungere alla condivisione di una bozza strategica. I primi incontri di animazione territoriale per la costruzione della Strategia di Sviluppo Locale di Tipo Partecipativo (SLTP) si svolgeranno lunedì 30, alle ore 15.30, nella sede della VI circoscrizione, in via Consolare Pompea a Ganzirri, e per la I circoscrizione, sempre lunedì 30, alle 18, nei locali della scuola media “S. Neri”, a Giampilieri Superiore. Come previsto dalle Disposizioni attuative della Misura di sostegno, l’Ufficio di piano del GAL aggiornerà i dati statistici dei singoli comuni per elaborare un’analisi SWOT del territorio. A seguito di tale analisi sarà possibile impostare un’azione coordinata sui punti di debolezza o, ancor meglio, sui fabbisogni del territorio in coerenza con gli obiettivi che il partneriato riterrà opportuno perseguire nella nuova strategia di sviluppo. Così come previsto dall’Avviso della Misura 19.1, gli elementi di valutazione della proposta si baseranno sulle caratteristiche e sul livello di rappresentatività del partenariato, livello di competenze sulle strategie di sviluppo locale; caratteristiche territoriali; livello di partecipazione e grado del potenziale coinvolgimento delle comunità locali. Inoltre la proposta di strategia deve indicare non più di tre ambiti di intervento e contenere azioni su cui costruire la progettazione locale 2014-2020. Tali ambiti tematici sono indicativi e non rappresentano, per il GAL Peloritani, un vincolo ad azioni e misure di natura trasversale rispetto agli stessi ambiti tematici. Le misure/azioni saranno realizzate coerentemente con le scelte strategiche locali e con le competenze e le esperienze maturate dal GAL nella passata programmazione. Gli ambiti tematici su cui elaborare la strategia locale dovranno essere connessi tra loro, a beneficio di una strategia incentrata sul territorio anziché su settori e su investimenti anziché su aiuti. Pertanto, lo sviluppo locale di tipo partecipativo che sarà effettuato nel corso di questi incontri di animazione e l’approfondimento delle relative aree tematiche interessate, terranno conto dei bisogni e delle potenzialità del territorio dei Peloritani includendo anche elementi innovativi, ad esempio in termini di attività di creazione di reti di più partenariati locali (scambi di esperienze) e di progetti di cooperazione tra territori, fermo restando il collegamento alla strategia di sviluppo e la coerenza con la strategia contenuta nel futuro Piano di azione locale. Il GAL ha individuato tre ambiti tematici su cui fondare la proposta di strategia: sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali (agroalimentari, forestali, artigianali e manufatturieri); valorizzazione dei beni culturali e patrimonio artistico legato al territorio; valorizzazione e gestione delle risorse ambientali e naturali. Tali ambiti sono stati individuati in funzione dei risultati attesi e delle criticità emerse nella pregressa analisi SWOT del territorio. La loro correlazione verte sulla promozione di un uso efficiente delle risorse incentivando il passaggio a un’economia green nel settore agroalimentare, artigianale e manifatturiero delle economie locali, proteggendo e sviluppando il patrimonio culturale e il patrimonio artistico locale. Per i progetti di filiera e per quelli di rete territoriale si dovranno raccogliere informazioni nel corso delle attività di animazione, come l’individuazione delle filiere o reti da attivare; criticità da risolvere per ciascuna filiera/rete e cambiamenti e sviluppi da apportare nelle filiere individuate; obiettivi di ricadute economiche e occupazionali sul territorio; eventuali collegamenti o integrazioni con altri programmi di valorizzazione del territorio (itinerari turistico culturali o eventi artistici); individuazione di forme di aggregazione suddivise tra filiere corte, lunghe e reti territoriali. Si tratterà di un progetto collettivo presentato da un partenariato socio-economico, rappresentativo di una pluralità di soggetti appartenenti alla medesima filiera che, in funzione di un obiettivo concreto, raggiungibile, misurabile, temporizzabile, definirà una serie di misure integrate e si candida a realizzare investimenti con il PSR. I concetti cardine delle filiere e reti sono: Filiera lunga, insieme di attività che concorrono alla produzione, trasformazione, commercializzazione di un prodotto agricolo/agro industriale, forestale e artigianale, partendo dalla produzione di base, fino alla vendita al consumatore finale; Filiera corta, integrazione dei produttori primari agricoli e forestali finalizzata alla riduzione degli intermediari commerciali per aumentare la redditività del settore primario (vendita diretta in cantine e banchi dei contadini nei mercati rionali; mercati dei produttori; GAS (gruppi d’acquisto solidale); pacchi spesa consegnati a domicilio e ordinati on-line; inserimento in circuiti basati sugli elementi di attrattività locali, itinerari culturali ed enogastronomici, strade dei prodotti tipici, itinerari escursionistici; fornitura a mense scolastiche e sanitarie); Rete, insieme di imprese di diversi settori (produzione, trasformazione e commercializzazione, servizi …) che collaborano per potenziare i canali di mercato e valorizzare il territorio. Riguarda più prodotti che vengono scambiati e venduti e che creano una sorta di “mercato diffuso locale che coinvolge aziende agricole, agriturismi, ristorazione, alberghi, artigiani, commercianti, operatori turistici. Le tipologie di intervento attivabili riguardano lo sviluppo e l’innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali; partecipazione per la prima volta a regimi di qualità; creazione di filiere corte, mercati locali ed attività promozionali; informazione e promozione dei prodotti agricoli e alimentari di qualità; miglioramento del rendimento globale e della sostenibilità delle aziende agricole; trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli; aiuti all’avviamento di attività imprenditoriali per attività extra-agricole nelle zone rurali; investimenti per la creazione e sviluppo di attività extra agricole; sostegno agli investimenti per l’internazionalizzazione dei prodotti primari e trasformati (temporary shop nelle principali capitali europee). Nell’ambito della valorizzazione dei beni culturali e del patrimonio artistico legato al territorio, nel corso degli incontri di animazione si dovranno raccogliere una serie di informazioni per l’individuazione dei beni culturali di particolare attrattività caratterizzanti il territorio, al fine di aggiornare la mappa del patrimonio artistico e culturale; tracciare le linee guida per un percorso unidirezionale e condiviso di tutela e valorizzazione dell’intero sistema di beni culturali del territorio, con attenzione alle specificità territoriali (tradizioni popolari e religiose, miti e leggende, parlate autoctone e costumi locali, artigianato e culinaria, antichi mestieri e tecniche produttive artigianali) in una logica di attrazione turistica; valorizzare e gestire con maggiore efficienza un network di strutture di valore storico culturale e ambientale (spesso restaurate ma non utilizzate o totalmente degradate) selezionate per essere recuperate e riutilizzate a fini di servizio turistico-culturale e ambientali e per lo sviluppo del territorio. Il network rappresenterà il capitale ecosistemico del territorio del Gal. Anche in questo caso è possibile indicare una prevalenza di ambito tematico nel potenziamento del sistema produttivo green, delineato dalla combinata lettura del punto inerente lo sviluppo delle filiere produttive locali integrate con la valorizzazione del patrimonio paesaggistico, storico e artistico. Le tipologie di intervento attivabili sono gli aiuti all’avviamento di attività imprenditoriali per attività extra-agricole nelle zone rurali come quelle di turismo rurale e di valorizzazione di beni culturali ed ambientali; investimenti per il recupero e la valorizzazione di mestieri e attività artigianali; individuazione di itinerari tematici culturali, religiosi e artistici che serviranno da guida alla scoperta delle aziende agricole, perle naturalistiche e tipicità gastronomiche; realizzazione di eventi e manifestazioni in cui sarà possibile accostare le bellezze paesaggistiche, gli itinerari culturali e naturalistici, alla scoperta dei prodotti eno- gastronomici del territorio. Il paesaggio del territorio GAL è caratterizzato da un patrimonio rurale e culturale di pregio unico, grazie alla presenza di molteplici essenze vegetali autoctone, alle coltivazioni tradizionali e alle sistemazioni tipiche del paesaggio agrario. Le coltivazioni agricole, in base alla loro estensione e alle modalità di gestione, influenzano significativamente la disponibilità e la fruizione delle risorse naturali, la biodiversità e la conformazione dei paesaggi. Le minacce che incombono sulla conservazione dei sistemi colturali e degli elementi fisici caratterizzanti i paesaggi agricoli sono riconducibili al progressivo abbandono delle aree rurali, a causa della scarsa convenienza economica delle attività agricole, l’inquinamento, le alterazioni e la trasformazione del territorio. I metodi di coltivazione e di allevamento basati sul principio della sostenibilità, l’incentivazione e l’ulteriore sviluppo di pratiche agricole a basso impatto ambientale, la realizzazione di siepi, filari, fasce arborate, la tutela e valorizzazione dei sistemi colturali e degli elementi fisici caratterizzanti il territorio rafforzano il ruolo degli agricoltori quali custodi del patrimonio paesaggistico, soprattutto in quelle zone colpite da calamità naturali o soggette ad un forte degrado o dissesto idrogeologico, come le aree rurali della città di Messina caratterizzata anche dalla presenza di aree protette ed ambienti ad elevato valore naturalistico. L’obiettivo principale di questo ambito tematico sarà quindi quello di conservare e migliorare la qualità del suolo e difendere il territorio dal dissesto idrogeologico e dall’erosione superficiale attraverso investimenti mirati a valorizzare i sistemi colturali tradizionali rispettosi delle risorse naturali, incoraggiare il ricorso ad idonee pratiche agricole e forestali, promuovere la civiltà rurale, valorizzando il capitale ecologico legato alla terra. Potrebbero essere attivati interventi di imboschimento e ripristino degli ecosistemi forestali e investimenti finalizzati ad accrescere la resilienza e il pregio ambientale. Le tipologie di intervento attivabili riguardano gli investimenti mirati alla valorizzare dei sistemi colturali tradizionali rispettosi delle risorse naturali nelle zone a forte degrado e dissesto idrogeologico; quelli mirati ad incoraggiare il ricorso ad idonee pratiche agricole e forestali; incentivi per la riqualificazione di attività esistenti in settori diversi ma legati all’utilizzo delle risorse territoriali ed ambientali, recuperi in edilizia rurale, escursionismo, piccolo artigianato; ed interventi di recupero in zone di pregio ambientale.
Aeroporto del Mela – Consorzio Cassiopea: “Siamo interessati a partecipare alla cordata per la realizzazione “
Per Giuseppe Pettina, Advisor del Consorzio Cassiopea, l’Aeroporto