Patti, Fabiola Paterniti: La “vita spericolata” di uomini straordinariamente normali

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12705223_1653157971614834_4755418071233624248_nInteressante e ricca di spunti di riflessione la serata di sabato 13 gennaio trascorsa presso la libreria Mosca di Patti.
Protagonista la bravissima giornalista Fabiola Paterniti, autrice del libro “Tutti gli uomini del generale” che ha come tema la storia della lotta al terrorismo negli anni di piombo. Il testo è stato presentato dall’avvocato Filippo Nasca, il quale ha abilmente condotto l’incontro ponendo alla giornalista alcune domande sul generale Carlo Alberto dalla Chiesa e sui suoi collaboratori. L’avvocato ha puntualizzato che la cifra del libro è davvero originale: il punto di vista è quello di chi lottava nelle trincee, gli uomini scelti uno per uno dal generale. Ma chi era quest’ultimo prima di diventare il fondatore del nucleo speciale antiterrorismo? E come riuscì a gestire i rapporti con i suoi collaboratori in maniera non autoritaria ma autorevole? Chiarissime ed esaurienti le risposte della giornalista. Il generale era la persona giusta al momento giusto con doti al di sopra del comune. Intelligenza (dimostrata con l’utilizzo di tecniche all’avanguardia), abilità investigativa (soprattutto nella lotta alla mafia), preparazione culturale (aveva al suo attivo due lauree), esperienza (partigiano nelle file della Resistenza) fecero di lui un grande reclutatore di uomini. Riuscì infatti a organizzare un reparto fortemente coeso e con un’etica molto forte. Tutti vissero dietro le quinte con nomi in codice (per esempio, Baffo, Dan, Trucido, frate Mitra,soprannome quest’ultimo di un infiltrato fra le Brigate rosse). In quegli anni di lotta al terrorismo, come ha più volte ribadito la giornalista, furono gli uomini del generale, eroi “per caso” ad affrontare quotidianamente notevoli rischi per una nobile causa. Il libro ripercorre, infatti, la lotta di Dalla Chiesa contro il terrorismo in anni in cui non esistevano ancora gli strumenti della tecnologia moderna, ma si indagava con la mente e con il cuore. Alla sua scuola si sono formati ventenni- in gran parte del Meridione- che profusero “un impegno senza limiti”nell’adempiere alla loro missione. A fronte di alcuni terroristi che invece oggi siedono “in cattedra”, gli uomini del generale hanno rischiato di affogare nel mare dell’oblio. Ma ecco che Fabiola Paterniti, per riconoscenza nei confronti di chi ha lottato in trincea e ha vissuto finora nell’ombra, ha ripescato la storia di ognuno di loro. Li ha fatti rivivere per quello che meritano. Splendido inno alla verità, grande omaggio a chi si è dedicato anima e corpo alla tutela dello Stato, profondo rispetto per l’umanità che trova in questi eroi il riscatto dall’incoerenza e dall’indifferenza.
Grazie, Fabiola!

Anna Milici

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