Il sindaco, Renato Accorinti, interviene in merito alle presunte riduzioni della Tari: “Era già accaduto e puntualmente accade di nuovo. Quando arriva una tassa c’è chi salta addosso all’occasione per vendere un po’ di populismo a basso costo mescolato a fumo e polveroni. Già nel 2013, con l’introduzione della TARES, un’associazione aveva mobilitato CAF e professionisti (facendo spendere soldi a vuoto ai contribuenti) per predisporre moduli di richiesta di rimborso parziale del tributo per servizio non reso. E già in quell’occasione erano stati ottenuti solo: procurato allarme, appesantimento di lavoro a carico dell’ufficio tributi, inutili esborsi per i cittadini imboniti dagli incantatori di serpenti e, alla fine, nessun rimborso all’utenza. Non esistono moduli validi e il regolamento (come da legge) parla chiaro: i rimborsi sono dovuti solo in caso di: “…situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente” (art. 32 regolamento IUC). In altri termini, per avere il rimborso (che ovviamente potrebbe riguardare non già l’intero tributo, ma il solo periodo di conclamata situazione di danno) occorre che tale situazione sia certificata dall’autorità sanitaria con atti pubblici e ufficiali. E non risulta agli uffici alcuna base documentale su cui far valere la richiesta. Non è un caso se durante la discussione della TARI 2015 è stato bocciato dal Consiglio Comunale l’emendamento proposto da alcuni consiglieri che volevano introdurre una riduzione generalizzata del tributo invocando proprio il disservizio. Il Consiglio Comunale ha ritenuto che, non essendovi alcun presupposto regolamentare per riconoscere la riduzione tributaria, l’emendamento in questione avrebbe causato un danno erariale, con diretta responsabilità di chi lo avesse voluto approvare. Purtroppo è facile vendere illusioni a buon mercato. Il problema è che queste vecchie tecniche populiste (imparate rapidamente dai protagonisti di questo show) sono solo sfascismi senza contenuto, che danneggiano in primo luogo i cittadini che in buona fede vi si affidano. C’è il rischio infatti di incorrere nelle sanzioni per i pagamenti tardivi. Mi rivolgo dunque a tutti i cittadini di Messina. È dimostrabile che l’incremento della TARI coincide con l’aumento del costo dovuto alla distanza della discarica di Motta S. Anastasia, dove siamo da un anno costretti a conferire per la chiusura dell’impianto di Mazzarrà. L’amministrazione in questi anni ha lavorato ponendo le basi per un sistema di raccolta totalmente rinnovato, col recupero del finanziamento per l’estensione del “porta a porta” a 100.000 messinesi, che incrementerà la raccolta differenziata, e con l’utilizzo degli impianti già completati a Pace. Il 7 ottobre si è chiusa la gara per l’acquisto delle attrezzature, sono in valutazione le offerte e il servizio dovrebbe avviarsi tra dicembre e gennaio. Allo stesso tempo, verrà attivato l’impianto per la separazione della frazione secca, migliorando la qualità e (per conseguenza) il rendimento della raccolta. Con il raggiungimento di questi obiettivi (riduzione dei conferimenti in discarica e aumento dei ricavi da differenziata), si potrà operare una sensibile riduzione del tributo già nel 2016. Già l’aumento dei contribuenti (3.700 utenze in più in due anni) ha aiutato a ripartire il peso del tributo e stiamo oggi per raccogliere il frutto di molti sacrifici. È importante, però, sapere che per ottenere questi risultati a beneficio di tutti, tutti noi dobbiamo responsabilmente partecipare”.
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BRONTE – (18 novembre 2024) – Mai dubitare