Giorno 4 ottobre, il nostro caro Arciprete Salvatore Danzì, si è ” congedato ” dalla COMUNITÀ Gioiosana.
Commozione e malinconia, questi i sentimenti, questa l’atmosfera che aleggiava nella Chiesa del Buon Pastore, ove, davanti a tantissimi fedeli, Padre Danzi, nel ringraziare la Comunità ha dichiarato, con il cuore in mano, che non poteva certamente fare a meno di provare dispiacere. Tanti, tantissimi i momenti di condivisione con la Comunità di Gioiosa Marea. In essa lascia un ricordo certamente indelebile.
Durante la Santa Messa tanti i momenti da sottolineare.
Il caro saluto del Sindaco Edoardo Spinella, l’affettuoso saluto della Comunità per bocca di Antonio Calabria e la toccante ” lettera del cuore ” espressa da Padre Danzi.
Tante le manifestazioni di affetto, tanti i ricordi.
Padre Danzi, frastornato e commosso, dopo il rito liturgico, si trasferiva nel salone parrocchiale della Chiesa del Buon Pastore, ove l’attendono centinaia di fedeli, per trascorrere un momento di Convivialità stringendosi in un caloroso abbraccio.
Davanti a un dolce gustoso, la Comunità ha voluto ancora salutarlo con affettuose e ragguardevoli testimonianze, non ultima quello di un cittadino americano, di origini gioiosane, il quale, seguendo il nostro sito www.gioiosatoday.it, informato del ” congedo”, ha voluto trasferire un messaggio significativo. ” Fra i miei ricordi più belli di Gioiosa Marea vi è lei, Padre Danzi “.
Non ultimo un messaggio scritto dalla sottoscritta che desidero riportare , anche e soprattutto per la commozione che provo.
Se ne va così Padre Danzi, con un lungo e caloroso applauso, degno di uomini che hanno indossato i panni dell’Amore .
Giuliana Scaffidi
Colgo l’occasione per dire anche io due parole di commiato.
Non desidero dirle ne grazie ne arrivederci ne addio.
Le voglio dire invece che è stato bello . È stato bello incontrarla nel periodo della saggezza , laddove le barriere vengono infrante dall’armonia, laddove gli scontri si trasformano in piacevoli incontri.
Lei mi insegna che il sentimento è ciò unisce gli uomini e da questo pulpito chiamato appunto sentimento, le dico senza un velo di timidezza e senza nessun indugio, che le voglio bene .
Giuliana Scaffidi