Messina (29 e 30 luglio al Monte di Pietà) “Lei e lei” di Giampiero Cicciò

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Federica De Cola e Giampiero Cicciò in - Lei e lei - di Giampiero Cicciò - Foto di Gianmarco Vetrano (1)Messina – Dopo il successo di pubblico e di critica ottenuto lo scorso aprile al Teatro Vittorio Emanuele dove lo spettacolo ha debuttato in prima nazionale, torna a grande richiesta a Messina “Lei e lei”, l’atto unico scritto e diretto da Giampiero Cicciò, anche interprete accanto a Federica De Cola (tra le più apprezzate attrici emergenti italiane di cinema, televisione e teatro).

La tragicomica pièce, in scena il 29 e il 30 luglio al Monte di Pietà (inizio ore 21:30, ingresso 10 euro) racconta di una Messina sconosciuta ai più che, attorno alla Stazione Centrale, Federica De Cola in Lei e leiprende vita ogni notte tra prostitute, transessuali, clienti, protettori, tossicodipendenti… Un estroso travestito (drag singer fallita) e una ragazza ombrosa e litigiosa (che svende il proprio corpo dopo aver tentato una carriera teatrale), si incontrano, si confidano, si fanno compagnia, si confrontano tra aspre schermaglie e slanci d’affetto svelando il loro mondo ai margini (le cui dinamiche non differiscono poi molto dal “mondo del giorno”).

Federica De Cola e Giampiero Cicciò in - Lei e lei - di Giampiero Cicciò - Foto di Gianmarco Vetrano (8)Prodotto dal Teatro di Messina, lo spettacolo sarà in tournée nella prossima stagione teatrale (Milano, Palermo, Firenze, Roma…) e si avvale di un cast interamente messinese: scene e costumi di Francesca Cannavò, disegno luci di Renzo Di Chio, di Fausto Cicciò sono l’elaborazione musicale e la collaborazione alla drammaturgia. Assistente alla regia Veronica Zito, foto di scena Gianmarco Vetrano.

Lo spettacolo
Tre notti: Natale, Capodanno, Epifania. Un universo sommerso e sconosciuto ai più, col buio prende vita in una piazza di Messina. Un anziano travestito siciliano (drag singer fallita) e una giovane romana ombrosa e Federica De Cola e Giampiero Cicciò in - Lei e lei - di Giampiero Cicciò - Foto di Gianmarco Vetrano (4)litigiosa che svende il proprio corpo dopo aver tentato una carriera teatrale, si confidano, si fanno compagnia, si confrontano tra aspre schermaglie e slanci d’affetto svelando il loro mondo ai margini. Lui, anche ex tanguero con talento, tra racconti di vita esilaranti e tragici al tempo stesso, tra visionarie percezioni del mondo (che trasformano una fermata dell’autobus in un palcoscenico e un alto lampione nell’aldilà), trasmetterà alla ragazza, attraverso il ballo e, soprattutto, attraverso la capacità di fantasticare che tutto trasforma, una gioia di vivere a lei sconosciuta e, infine, la bellezza di quella femminilità che la giovane non ha ancora imparato a esprimere, a curare, e che per il travestito è stata la causa dell’esclusione dal mondo del “giorno”.

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