PATTI – “Giocasta Edipo”, storia di una tragedia che è già un successo ( Editoriale di Maria Ilenia Crifò Ceraolo )

Cesare Biondolillo e Valentina Enea (Aprile 2015) copia

Cesare Biondolillo e Valentina Enea (Aprile 2015) copia
Il 22 e il 23 Aprile 2015 è stata rappresentata al teatro “Beniamino Joppolo” di Patti, nell’ambito della stagione teatrale “Caustica” diretta da Anna Ricciardi, la tragedia “Giocasta Edipo”, con la regia di Stefano Molica e le musiche di Luca Pincini.
Lo spettacolo, suddiviso in due diversi momenti complementari l’uno all’altro, ha ripercorso le vicende mitologiche dei personaggi della regina Giocasta (Caterina Vertova), e di Edipo, che compare sulla scena sia nella prima parte, mentre ancora giovane (Cesare Biondolillo) si confronta con la moglie/madre Giocasta, e sia, come assoluto protagonista, nella seconda parte, quando ormai maturo (Edoardo Siravo) giunge a Colono insieme alla figlia Antigone (Valentina Enea), ripercorrendo lì le tappe salienti della sua esistenza.
Nulla della rappresentazione è stato lasciato al caso, a partire dalla scenografia, scarna ed essenziale, e tuttavia pregna di simbologia. Un talamo nuziale costituito Cesare Biondolillo (Aprile 2015) copiasemplicemente da pedane in legno contrassegnate di rosso, colore che richiama il sangue e la passione, è stato il centro dell’azione scenica, insieme ad una sedia purpurea, simile ad un trono regale e rifugio delle confessioni di Giocasta.
In rosso anche alcuni accessori portati in scena dagli attori, vestiti con abiti semplici e contemporanei. Nella prima parte, rosso è infatti il boa di struzzo della regina che esordisce sul palco, tronfia dal talamo nuziale; nel secondo momento della tragedia invece, lo stesso colore contraddistingue il bastone del vecchio Edipo e la valigia di Antigone, dalla quale escono quei ricordi del passato che rievocano altresì le figure di Ismene, Creonte e Polinice.
Caterina Vertova (Aprile2015) copiaL’intera tragedia, seppur basata sui testi antichi di Sofocle e di Seneca, è stata però riscritta in chiave contemporanea, e anche un po’ psicanalitica, con ampi echi derivanti dalla drammaturga greca Dimitra Mitta. L’evidenza di tale contaminazione, emerge chiaramente nella sostanza dei dialoghi e nell’interpretazione vivace delle tematiche trattate: la complessità della condizione femminile per ciò che riguarda il personaggio di Giocasta (“sono una madre, sono una moglie e sono una donna”, dice lei stessa) e le riflessioni dettate dalla maturità di “un uomo smarrito in cerca di se stesso”, come lo ha definito il regista in conferenza stampa, per ciò che concerne la figura di Edipo.Edoardo Siravo (Aprile2015) copia
Un ruolo importante nella valorizzazione dei dialoghi lo ha poi certamente avuto il coro, erede della tradizione classica e composto dagli allievi del Corso Adulti di teatro “La Macchina dei Sogni”, che, disposto in ordine sparso fra le fila della platea, ha enfatizzato, nei momenti cruciali, i dialoghi dei protagonisti, anticipandoli e contornandoli quasi fossero flussi di coscienza immersi in un intenso gioco di luci e di suoni.
Proficuo si è certamente rivelato il confronto fra gli attori e i giovani allievi, “uno scambio che è rinnovamento e forza”, secondo quanto dichiarato da Caterina Vertova in merito al rapporto fra le ‘nuove leve’ del teatro e i grandi attori già affermati. E se la Vertova e Siravo, con la loro intensità d’interpretazione, sono stati senza dubbio una conferma, una piacevole sorpresa si sono invece rivelati i due giovani attori palermitani Cesare Biondolillo e Valentina Enea, che hanno reinterpretato in maniera studiata e professionale due personaggi non facili, per via delle loro dinamiche interiori assai variegate.
La Macchina dei Sogni (Aprile 2015) copiaLa produzione della tragedia “Giocasta Edipo” è stata possibile grazie all’associazione “Teatro dei due Mari”, presieduta proprio dall’attore Edoardo Siravo. Inoltre, già in conferenza stampa è stato annunciato da Mauro Lo Monaco, consigliere e responsabile della direzione organizzativa dell’associazione, che lo spettacolo potrebbe essere presto portato in tournée anche in altri teatri d’Italia.

Maria Ilenia Crifò Ceraolo
24 Aprile 2015

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