L’Antiquarium di Gioiosa Marea rappresenta il risultato di un intenso lavoro di scavo, diretto dalla dottoressa Gabriella Degano e dal dottor Coppolino, direttore operativo dei cantieri. Custodisce testimonianze uniche del passato, oggetti che raccontano la straordinaria storia di Gioiosa Guardia, offrendo l’opportunità di connettere le generazioni presenti alle loro radici.
Si tratta di un sito archeologico di grande rilievo, sebbene non ancora identificato con certezza dagli studiosi. La sua importanza è sottolineata da numerosi reperti rinvenuti, in particolare quelli risalenti al periodo greco. Tra questi spiccano raffinati manufatti in ceramica a vernice nera, provenienti da prestigiose officine magno-greche e siceliote dell’epoca, oggi conservati e fruibili al pubblico presso l’Antiquarium.
Le ricerche hanno confermato la presenza del sito sin dall’epoca preistorica, con testimonianze dell’età del Bronzo (XII-X sec. aC), tracce di un insediamento indigeno risalente all’età del Ferro (IX-VII sec. aC) e un abitato ellenizzato databile tra il VI e il IV sec. aC.
All’inaugurazione dell’Antiquarium Comunale di Gioiosa Marea sono intervenuti l’Assessore ai Beni Culturali del Comune, Teodoro La Monica, l’architetto Giuseppe Natoli, direttore del Parco Archeologico di Tindari, e la dottoressa Tindara La Galia, Sindaco di Gioiosa Marea, che hanno portato i loro saluti istituzionali. Erano presenti all’evento anche il Vicesindaco Avv. Salvatore Salmeri, l’Assessore alla Cultura, Avv. Vincenzo Amato, ei Consiglieri Giuseppe Raffaele e Claudia Salvia.
Ciò che si evince dagli interventi dei relatori è che questi piccoli Antiquarium rivestono un ruolo fondamentale per le comunità locali, che spesso ignorano la propria storia, le proprietà ricchezze e le risorse culturali del territorio. Il patrimonio culturale diventa una risorsa solo se viene conosciuto e valorizzato.
Ciò che si auspica è che i gruppi di visitatori diretti al sito di Gioiosa Guardia facciano prima tappa all’Antiquarium per comprendere l’importanza storica, architettonica e culturale del sito, sia nella sua fase antica che in quella medievale.
Conoscere la propria storia è essenziale per costruire una consapevolezza identitaria e culturale.
Padre Antonio Sambataro Benedice il taglio del nastro.