Ospedale di Milazzo, impegni e promesse disattese da parte dei rappresentanti dell’Asp che sono intervenuti nei mesi scorsi alla seduta straordinaria e aperta del consiglio comunale.
È quanto hanno evidenziato i consiglieri comunali aprendo un nuovo dibattito dopo le tante criticità che continuano a registrarsi al pronto soccorso del “Fogliani” e in merito ai mancati interventi che dovevano partire all’inizio di quest’anno.
Nel corso dei lavori è stato posto l’accento sulla poca considerazione nella quale viene tenuta la sanità milazzese. E a sottolinearlo in apertura Antonino Italiano e soprattutto Antonio Foti.
Dal presidente di seduta, Mario Sindoni, è arrivata l’assicurazione che ci sarà un confronto con i capigruppo per riprendere la seduta straordinaria che peraltro non è mai stata chiusa.
Lorenzo Italiano ha invece preannunciato la presentazione di un esposto-denuncia nei prossimi giorni per dimostrare il ricorso a situazioni tampone “che – ha detto – si ripetono periodicamente, pur non trovando giustificazione e riscontro nella normativa, in una situazione di autentico sfacelo. La presenza della deputazione nelle varie sedute non è servita a nulla.
Le assicurazioni date, che da lì a poco tutto si sarebbe risolto, erano solo chiacchiere e passerella. Da mesi abbiamo chiesto che venisse in Aula l’assessore regionale alla Sanità, per rendersi conto della realtà che grava sull’ospedale di Milazzo, che con i pochi medici deve fare fronte ad un’utenza di 200mila abitanti. Abbiamo chiesto da tempo le dimissioni del commissario Asp, visto che lui stesso ha dichiarato di non poter far nulla. Non è possibile andare avanti così».
Pessimista Giuseppe Doddo, che ha ribadito “la necessità e l’opportunità di potenziare gli ospedali di Milazzo e Barcellona, con dotazione di servizi non ripetitivi, e quindi eliminando doppioni, allocandone alcuni a Milazzo ed altri a Barcellona, in considerazione anche del fatto che sono territori contigui”. Giuseppe Crisafulli nell’evidenziare il mancato rispetto delle date anticipate dal manager dell’Asp, Alagna sugli interventi, ha paventato che queste continue limitazioni del presidio possano portarlo ad un ridimensionamento tale da non consentirne un regolare funzionamento verso l’utenza.
E in tal senso Antonino Italiano ha proposto di alzare il livello della protesta, con pubbliche manifestazioni se necessario anche a Palermo. E ciò coinvolgendo anche tutte le forze politiche dei Comuni del territorio, anche con il sostegno delle popolazioni interessate. Infine, Alessio Andaloro ha evidenziato, “numeri alla mano, le incongruenze tra il numero dei medici assegnati al pronto soccorso e le prestazioni annue da essi effettuate”. Dal suo punto di vista, il problema, per essere affrontato ed avviato a soluzione, deve coinvolgere tutti i consigli comunali del comprensorio, così come è avvenuto sul versante tirrenico a difesa dell’ospedale di Taormina.