Corte di Cassazione – La conclusione del processo Salmeri: sancita la responsabilità degli agenti di polizia

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La Corte di Cassazione, V sezione penale, con sentenza pronunciata in data 16/12/2022, ha definitivamente sancito la responsabilità degli agenti di polizia Tindaro Bonsignore, Aurelio Schepisi e Massimo Mollica accusati, i primi due, di aver procurato gravi lesioni al giovane Alessandro Salmeri, residente nella frazione S.Giorgio di Gioiosa Marea, nonché per aver reso falsa testimonianza durante l’udienza di convalida, mentre il terzo per aver falsamente verbalizzato l’accaduto ed omesso di sporgere denuncia alle autorità competenti.

Gli agenti erano stati condannati dal Tribunale di Patti con sentenza del 18/10/2018 a pene pesantissime, ovvero ad anni 5 di reclusione Tindaro Bonsignore, ad anni 4 e mesi 6 di reclusione Aureli Schepisi, ed anni 4 di reclusione Massimo Mollica, con la interdizione di anni 5 per tutti gli imputati dai pubblici uffici.

Gli imputati avevano interposto appello e la Corte di Appello di Messina con sentenza pronunciata in data 27/01/2020, aveva confermato la condanna a carico degli agenti di polizia, riducendo la pena ad anni 3 per gli imputati Bonsignore e Schepisi e ad anni 2 per Mollica, concedendo a quest’ultimo il beneficio della sospensione condizionale e revocando per tutti gli imputati le pene accessorie.

La vicenda trae origine dall’arresto di Alessandro Salmeri, operato sul lungomare di Patti Marina la mattina di capodanno 2013 dagli agenti Bonsignore e Schepis, poliziotti in servizio presso il commissariato di Patti, con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.

Il processo a carico del Salmeri si concluse nel 2015 con la sua piena assoluzione, mentre i poliziotti coinvolti nell’arresto, a seguito di denuncia-querela sporta dal Salmeri, vennero rinviati a giudizio e successivamente condannati dal Tribunale per i reati di lesioni personali, falsità in atti e falsa testimonianza.

Secondo quanto accertato dal Tribunale di Patti, i due agenti Tindaro Bonsignore e Aurelio Schepisi, già sul lungomare di Patti Marina, percossero con schiaffi e pugni Alessandro Salmeri, mentre durante il suo trasposto al commissariato e in seguito nella camera di sicurezza gli hanno inferto violente manganellate, arrecandogli gravissime lesioni, guaribili in 38 giorni. Per occultare le loro responsabilità hanno falsamente attestato e riferito che il giovane si era procurato le ferite mediante atti di autolesionismo con testate contro l’auto di servizio e contro il muro della camera di sicurezza.

L’agente Massimo Mollica, invece, è stato ritenuto colpevole di aver falsamente verbalizzato quanto accaduto nel commissariato, riferendo di episodi di autolesionismo del ragazzo per scagionare i colleghi e per aver omesso di sporgere denuncia all’autorità competente dell’aggressione perpetrata dai suoi colleghi in danno del Salmeri.

L’impianto accusatorio ha retto anche in Cassazione presso la quale gli imputati avevano proposto ricorso avverso la sentenza della Corte di Appello di Messina. La Suprema Corte con la sentenza pronunciata il 16/12/2022 ha dichiarato i ricorsi inammissibili, ad eccezione che per il capo A) di imputazione come contestato agli agenti Bnsingore e Schepis che è stato dichiarato prescritto e conseguentemente ha ridotto di mesi sei la pena applicata.

Avv. Vincenzo Amato   ->    Avv. Sergio Petralia
Avv. Vincenzo Amato ->
Avv. Sergio Petralia

La Corte, inoltre, ha condannato gli imputati ed il responsabile civile Ministero degli Interni al pagamento delle spese processuali in favore della parti civili Alessandro Salmeri, difeso dall’avv. Sergio Petralia e i suoi genitori, l’avv. Salvatore Salmeri e Magistro Antonia, difesi dall’avv. Vincenzo Amato, le quali dovranno adesso chiedere la liquidazione definitiva dei danni agli imputati ed al responsabile civile Ministero degli Interni in sede civile.
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