Si è svolta nel pomeriggio di ieri, a Patti, fra entusiasmo e commozione, presso la Villa Comunale, la manifestazione che ha visto protagonisti bambini, ragazzi e adulti con difficoltà, che ha visto coinvolti associazioni di categoria che tendono, con suddette manifestazioni, a sensibilizzare la società civile, verso quanti non sono dotati di potere di movimento, vuoi perché un deficit motorio costringe all’ immobilizzazione e di quanti hanno problematiche legate all’ aria cognitiva e di relazione, puntando i riflettori su queste difficoltà, evidenziando l’ Io persona, prima di ogni altra componente.
Giuliana Scaffidi, vicina da tanti anni e specialista nel settore, già organizzatrice di una collaudata manifestazione “la marcia di solidarietà”, che vuole essere un veicolo per creare sinergia fra le parti, tralasciando il termine diversamente abile, propone un consorzio di associazioni Onlus che operano a fianco dei più deboli.
La manifestazione, organizzata da Franco Pettina, ha coinvolto tutte le associazioni che giornalmente si prodigano affinché i ragazzi con patologie, possano essere inseriti nei contesti sociali più adeguati.
Il Navacita e la sua troupe, hanno dato e segnato un momento di grande commozione. Ognuno di loro, accanto agli educatori, ha creato momenti indescrivibili.
La manifestazione condotta abilmente da Salvo Gumina, istrionico uomo da palcoscenico, ha dato voce alla musica in maniera magistrale.
Cetty Catanzaro con il percorso di Karol, evidenzia anch’ ella l’ importanza dell’ attenzione.
L’ condotta da Annamaria Maiorana, ritrae si un quadro complesso, ma poderoso sotto l’ aspetto dell’ unione.
Il Centro di Danza e Pilates di Gioiosa Marea, risalta la capacità di unione e di svago. Un momento che ha segnato per il forte coinvolgimento.
I bimbi, condotti da Cetty, hanno allietato il pubblico, coinvolgendolo con la loro danza. I bimbi piccolissimi, sono stati eccelsi.
In ultimo, ma non ultimo, il Grande Salvatore Raffaele, maestro della batteria, strumento che suona in modo impeccabile.
Giuliana Scaffidi: “Incontri di questo tipo mettono insieme le diverse realtà e le amalgamano, rendendo un tutt’ uno, convinti che la disabilità esiste in ognuno, che le etichette non servono, l’ amore si.”