Va via un’ Istituzione locale, va via il dottore Liuzzo.
Si congeda dalla comunità gioiosana, con il suo modo garbato e incline alla gentilezza, senza tanti clamori, lasciando quel posto che lo ha reso ” celebre”, di bravissimo medico, quale egli è.
Da domani non varcherà più la soglia di quello studio a lui tanto caro, a noi tanto familiare.
Potrebbe sembrare un’ ironia, ma è solo una presa d’ atto.
Nei piccoli paesi il medico diventa un rito, diventa non solo il medico di famiglia, ma soprattutto un caro amico, un confidente, e la sede del proprio studio la seconda casa, non solo di taluni, ma di tanti, troppi.
Lo spirito di sopportazione alle volte diventa ” insopportabile”, ma non per il dottore Liuzzo. Mai una parola fuori posto o un gesto di rabbia, né un tono a lui non consono.
Il dottore Liuzzo è stato uno di noi, non solo medico; lui è stato ed è un amico, un compagno di avventure, piacevoli e spiacevoli; una persona capace di ascoltare e di dare forma anche alle parole.
Il dottore Liuzzo finisce il suo operato e ci saluta con una nota di malinconia, quella malinconia che ravvisiamo nei volti e nei cuori di quanti sono stati al suo fianco, a cui lui ha tenuto la mano, quanti hanno fatto questo viaggio con lui; viaggio lungo, lunghissimo con tante, tante tappe. Il dottore Liuzzo è stato sempre presente, perché egli è davvero una persona vicina. Gli riconosciamo doti umane che saltano all’ occhio e non si dimenticano.
È stato l’ uomo di fiducia dei cuccioli anziani, i tanti nonnini, pieni di preoccupazioni e bisognosi di tante rassicurazioni. Arrivando alla soglia della vecchiaia si diventa bambini e si trova conforto nella vicinanza e nelle parole. Questo hanno trovato nel caro dottore Liuzzo, in questo medico diventato amico, diventato fratello. Le sue doti umane hanno accompagnato quanti si rivolgevano a lui per farsi assistere, e poi i tanti amici e i tanti conoscenti.
I gioiosani: “Grazie Pietro Liuzzo, uomo e medico, amico di sempre e di tutti “.