Valorizzare la zona della Marina di Gioiosa Marea, la via della Stazione, già detta dei pescatori, e viuzze parallele è complementare all’arredo urbano. La zona, un tempo la più popolata del paese, fu sede dei primi insediamenti stagionali dei Gioiosani (inizio Settecento) quando ancora abitavano a Guardia per le attività di pesca (minajte, sciabica, e sede di cala della Tonnara del Barone Forzano).
Fino ad inizio Novecento era via esclusivamente abitata da pescatori.
Perchè nasce l’idea del Borgo Marinaro e la volontà a volerlo realizzare.
…è li che voglio tornare, fra le zone vecchie e abbandonate, “riesumarle” e dare loro vita. Queste strade, queste viuzze, questi vicoletti, sono a me molto cari; lì vi è la storia autentica del paese, che tramanda le proprie tradizioni di padre in figlio.
Rimembrando il passato, mi duole vedere queste zone, totalmente abbandonate e solite incanalarsi nel sentiero del dimenticatoio.Passeggiando per quelle viuzze, sento ancor quell’autentico pezzo di storia, di vita, di odori, di sapori, di ceste poggiate sul capo, di sedie impagliate dietro la porta d’ingresso, i fatali quadrati, gli scialli sulle spalle.
A storia da za’ Maranunzia, da za’ Maruzza, du zu’ Jacupu e di amori nati e mai finiti. Chistu è u’ Borgu Marinaru.Si odon ancor le voci, le voci dei tanti abitanti non più in vita.Ed è il passato!Ma il passato ritorna, in un’immagine e in un progetto, con la ardente passione che quel luogo deve risorgere.
Risorge un pezzo di Gioiosa, quando decido e prospetto l’idea di realizzare il Presepe Vivente nel Borgo Marinaro.
La zona salta agli occhi di tutti, per la bellezza ( allora) incontrastata dei vicoli e delle case che emanavano sapore di vissuto, ma mai, dicasi mai, prese in considerazione. Da nessuno.
Con le luci della ribalta, il Borgo Marinaro inizia a prendere forma, a vivere di nostalgia e di ricordi.
I vicoli di quel Borgo tramandano una tradizione rilevante, legata alla nostra cultura, alla nostra discendenza; considerato che tanti dei nostri avi hanno svolto proprio in quel Borgo la loro vita piena di sapori salmastri, dediti al mestiere più redditizio allora e forse fra i più antichi; la pesca.
Chi ha vissuto la propria vita in quel borgo, fra la stradella e la stazione, ha lasciato in eredità un patrimonio che deve assolutamente ritornare in vita. Ecco che possiamo ritornare indietro nel tempo riconoscendo appieno in quei vicoli e in quella “stradella” che ha fatto della zona MARINA, così da sempre chiamata, motivo di antico mestiere, una parte di futuro da costruire.
Parlando con mio padre, conoscitore delle tradizioni gioiosane, chiesi se poteva aiutarmi nella strutturazione di un progetto legato alla valorizzazione del Borgo Marinaro. Pur avendo mostrato molto entusiasmo fece un cenno di diniego molto evidente.Mi rivolsi altrove.
Non ho voluto scoraggiarmi ed ho idealizzato il progetto. L’ho dapprima abbozzato, l’ho ultimato e nel tempo dato a sapienti mani, che meglio di me, poteva fare un disegno inedito.
Oggi è nelle mani di un lungimirante architetto gioiosano; un lui che lavora con entusiasmo e forse lo farà gratuitamente.
Questo il regalo da fare ai giovani, ai tanti che hanno deciso di rimanere a vivere a Gioiosa Marea e si arrabbattono fra lavoretti mordi e fuggi, di poca soddisfazione.
Ho fatto di questa idea informazione locale e molti giovani, a dimostrazione che se si propone, senza minimizzare sull’aiuto, che deve essere la spinta, e con qualche commerciante, che ritiene quell’aria si debba sviluppare anche sotto l’ area commerciale, nonché turistica, nonché occupazionaleQuesta è la strada maestra. Questo lo scopo del progetto.
L’adesione alla progettualità vi è stata se si considera quello che abbiamo a disposizione e malgrado le trasformazioni del luogo.Anche una parte dei proprietari di quelle abitazioni, ha mostrato interesse a far respirare altra aria.
Non è poco quello che nell’idea primordiale nasce come il luogo più suggestivo, a cui tanti potrebbero dare un contributo per valorizzarlo.
Una strategia d’intesa può essere l’incipit iniziale, che ” degenera” nella possibilità di creare la passerella del Borgo Marinaro.
Giuliana Scaffidi