Io zappo, tu zappi, noi coltiviamo – Il ritorno dell’Orto Didattico all’ istituto comprensivo di Brolo

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Istituzioni che dialogano in una sinergia che consente di realizzare innovazioni e progetti impensabili in altri contesti, se si pensa alle difficoltà di un sistema burocratico come quello degli uffici amministrativi.
Un’amministrazione comunale attenta e in grado di dare risposte immediate alle richieste del mondo della scuola, che a Brolo in particolare si traduce in un istituto aderente al Movimento di Avanguardie Educative vocato all’innovazione, ricerca e sperimentazione didattica.

Il ritorno alle tradizioni contadine, ai tempi lenti della natura, alla pedagogia della lumaca di Gianfranco Zavalloni, ad un tempo in cui il calendario di Frate Indovino scandiva le stagioni e affascinava i bambini con la sua puntuale descrizione dei lavori da eseguire e delle piante da seminare e mettere a dimora.
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I maestri si sa conservano quella limpidezza dell’anima che solo chi lavora con i bambini può avere, emotivi certo, impulsivi a volte, fantasiosi pure, a volte irruenti, ma indubbiamente dalla spiccata voglia di fare e soprattutto di far fare e far conoscere.
In fondo si sa la conoscenza del mondo parte dall’esplorazione dello stesso, e cosa c’è di più affascinante di veder nascere e crescere un essere vivente.



Per i bambini l’orto didattico è questo e non solo, un modo intanto per stare all’aperto, avvolti dai colori di una giornata di sole, con il celeste del cielo, il giallo del sole e il verde delle piante, che ci ricordano quanto è bella la vita.
Un modo per conoscere le piante, imparare a classificarle, apprendere sul campo le lavorazioni agricole di base, ma allo stesso tempo vedere come tutto in natura si trasforma in un armonioso e crescendo ritmo che solo la vita ha.



E se all’interno delle sezioni ci si prepara alle coltivazioni idroponiche con gli atelier botanici e scientifici, all’esterno l’orto didattico diventa l’ambiente di apprendimento ideale dove i campi di esperienza trovano il contesto ideale per aprire la mente ai piccoli alunni, consentendo un naturale apprendimento e lo sviluppo di processi cognitivi che è impensabile ottenere, in questa fascia di età, attraverso il lavoro nelle aule al chiuso delle sezioni.



C’è da dire anche che il comune di Brolo è fortunato ad avere due scuole dell’infanzia, progettate nell’architettura dei plessi per essere naturalmente vocati per le lezioni e le attività all’aperto.
Non è un caso che l’istituto comprensivo sia riuscito a entrare a pieno titolo nella rete nazionale di scuole all’aperto, oggi al centro di un ampio dibattito educativo dovuto dalla necessità di trovare ambienti di apprendimento adeguati alle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria in atto.



Certo dietro le iniziative di successo ci sono sempre uomini e donne motivati e determinati, come la maestra Daniela Maniaci e il maestro Nino Palmeri, ma anche un’amministrazione comunale attenta, con un impegno diretto ed efficace della giunta del sindaco Giuseppe Laccoto e in particolare degli assessori Maria Vittoria Cipriano e Nuccio Ricciardello.



E mentre nella scuola dell’infanzia sono già partite le attività all’aperto, vengono già coordinate dalla dirigenza tutte le azioni necessarie per far uscire dalle aule anche i bambini e i ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado sfruttando gli spazi esterni di cui l’istituto dispone, ma anche quelli pubblici dei parchi adiacenti ai plessi scolastici.



E se a Brolo tutto è già avviato, negli altri comuni appartenenti all’istituto comprensivo, Sant’Angelo di Brolo e Ficarra, si lavora al fine di cercare gli spazi necessari per la didattica all’aperto.
Basti pensare all’entusiasmo della notizia di adesione alla rete nazionale “scuole all’aperto” del sindaco Gaetano Artale e della prof.ssa Casella Graziella che già immaginano gli studenti immersi nei bellissimi e pittoreschi spazi urbani di una perla come Ficarra.



O al lavoro avviato dai maestri della scuola primaria di Via Pozzo Danile nel Comune di Sant’Angelo di Brolo, che tra l’altro ospita il bellissimo plesso di collina di Colantoni, immerso completamente nella natura.
Un bell’inizio, dunque, in linea con la direzione impressa all’istituto da un anno a questa parte che ne fa, di fatto, un’autentica Avanguardia Educativa Siciliana.

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