La sezione giurisdizionale della Corte dei Conti ha confermato l’assoluzione del sindaco Formica, degli esponenti della sua giunta e di tutti i consiglieri comunali dall’accusa di mancato svolgimento del controllo di gestione che aveva portato la Procura della stessa Corte a chiede l’irrogazione di una sanzione di oltre 80 mila euro complessivi a carico degli amministratori, da ripartire con quote differenti.
Per la Corte (presidente Guido Carlino, consigliere relatore Giuseppe Grasso, consigliere Gioacchino Alessandro) “nessuna responsabilità può essere attribuita ai convenuti, poiché, in realtà, presso il Comune di Milazzo esisteva, nel momen-to della verifica della Sezione di controllo della Corte dei conti, il regolamento dei controlli interni, che era stato approvato con deliberazione del commissario pre-fettizio n.14 del 29/4/2015”. E “anche la contestazione mossa al Consiglio per non avere provveduto e di idonee modifiche del regolamento dei controlli interni che rendesse attuabile il sistema dei controlli previsto dal legislatore è infondata, in quanto il regolamento vigente, seppur emendabile in senso migliorativo, comunque ne individuava i soggetti e i compiti. E il Regolamento fa ricadere le attività connesse ai controlli interni in capo al segretario comunale, ovvero, per taluni aspetti anche in capo al respon-sabile del servizio finanziario, di intesa con lo stesso segretario per la creazione di una apposita struttura per il controllo”.
Il Comune di Milazzo dovrà pagare le spese legali ai consiglieri, quantificate in 1500 euro per il presidente del consiglio Gianfranco Nastasi e l’ex assessore Da-miano Maisano e 290 euro ciascuno a tutti coloro che sono stati chiamati in giu-dizio.
Sulla sentenza si registra una dichiarazione del sindaco Giovanni Formica.
“In genere non commento i provvedimenti della magistratura, men che meno quando sono a me favorevoli. In questo caso, però, voglio segnalare un passaggio del provvedimento perché fa giustizia su cose che vado dicendo da cinque anni ed individua fatti e responsabilità che non devono passare inosservate ai milazzesi specie in questo momento che la città è chiamata ad eleggere un nuovo sindaco ed una nuova amministrazione.
Di seguito, quindi, le affermazioni dei Giudici della Corte: “Non pare, pertanto, coerente con il suesposto insegnamento trascurare che gli amministratori chiamati in causa hanno dovuto fronteggiare, appena insediati-si nel giugno 2015, la descritta situazione di crisi conclamata e di carenza di stru-menti di programmazione (rammentando, tra l’altro, che l’ultimo bilancio di previ-sione approvato era quello relativo all’esercizio 2013 e l’ultimo rendiconto appro-vato riguardava l’esercizio 2012) e farsi carico, al contempo, delle procedure di dissesto finanziario e dell’avvio del risanamento dell’ente nonché di ripristinare la corretta tenuta e l’attendibilità delle scritture contabili, da tempo deteriorate, prima di potere esercitare la pretesa azione propulsiva del controllo di gestione e di quel-lo strategico …”.
Poche, ma inequivocabili parole – conclude Formica – che raccontano cosa era il comune di Milazzo quando si insediata la mia Amministrazione, cosa abbiamo dovuto fare a testa bassa e da persone serie e, quanto false siano alcune afferma-zioni di questi giorni di candidati della destra, tanto al Consiglio Comunale, quan-to a Sindaco”.