Con l’opera “Condivisione” l’artista Marco Sebastiano Todaro in arte “Todart” sarà presente alla “Art3f”, la più importante mostra d’arte contemporanea in Europa, che si terrà a Montecarlo dal 21 al 23 agosto prossimi. La scultura dell’artista di origini siciliane è stata quindi selezionata per esporre nella tappa monegasca della Contemporary Art Fair dalla galleria d’arte internazionale “Queen Art studio”con sede a Padova, questo per volere della sua direttrice Maria Grazia Todaro, con la quale Marco Sebastiano, condivide, non solo il cognome, senza tuttavia che vi sia alcuna di parentela tra i due, ma soprattutto un rapporto di amicizia e stima reciproca.
L’opera che Todaro esporrà a Montecarlo è un’opera che simboleggia proprio l’importanza dei rapporti umani come l’amicizia, ma anche l’amore, legami fondamentali per la vita dell’uomo nella società, tematica sicuramente attualissima, non fosse altro perché, proprio a causa della pandemia dovuta al Covid 19, è stata messa in discussione,facendoci comprendere come non mai, quanto sia duro vivere in assenza di questi sentimenti. Non a caso quest’opera giunge al culmine di una lunga ricerca artistica fatta in questi ultimi anni da Todaro, che potremmo racchiudere sotto il motto che lo ha contraddistinto in questo periodo: “Siamo umani”. Un motto che si traduce proprio nella continua ricerca di “umanità” da parte dell’artista, nei rapporti tra le persone, nei rapporti tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda, nell’impegno sociale, nelle politiche per la collettività.
A proposito delle tematiche che stanno muovendo questo originale artista, che vive e lavora da anni a Monterotondo, la storica dell’arte Anna Chiara Anselmi è intervenuta proprio per presentarci l’opera che sarà esposta tra pochi giorni a Montecarlo.
“Generalmente il corpo umano è alto 7/7.5 volte la testa- scrive nella nota critica all’opera Anna Chiara Anselmi- questo nel modulo scientifico relativo al calcolo alle proporzioni del corpo maschile. Per questo, in “Condivisione” la connessione tra due forme che rappresentano l’incontro, lo scambio e la fusione tra i profili di due individui solo apparentemente separati è data dall’articolazione di 7 moduli di legno di ciliegio ciascuna.
I sette elementi, veri e propri segmenti che con l’azione umana possono essere messi in movimento e cambiati di forma, ruotano a 360 gradi, si avvicinano ed entrano l’uno nell’altro dimostrando visivamente che quando c’è condivisione – quella vera – tra due esseri umani i confini diventano risibili, i limiti si fanno valicabili e le differenze e le diversità parte integrante di una nuova unità nata dal desiderio di venirsi incontro.
Una metafora, bella, per quello che forse manca alla nostra contemporaneità: il desiderio conoscere l’altro e di far parte di qualcosa di nuovo che nasce dal confronto e, per l’appunto, dalla condivisione. Quale sia il sentimento specifico che guida tale avvicinamento – amore, amicizia o semplice curiosità – non è importante, basta la disponibilità all’incontro per garantire una trasformazione in noi e non solo formale.
“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” per dirla con le parole di Lavoisier e con il pensiero degli antichi filosofi…”tutto diventa migliore, fino a valere il doppio” nell’opera da sempre attenta ai temi della nostra umanità, di Marco Todaro…”