Nel suggestivo spazio del Convento di san Francesco, in pieno centro storico di Patti, a fare gli onori di casa ci hanno pensato il sindaco Mauro Aquino e l’assessore al turismo Cesare Messina (assente più che giustificata il direttore artistico Anna Ricciardi).
Tanti addetti ai lavori, impresari, rappresentanti delle associazioni e degli enti teatrali che compongono il puzzle delle rappresentazioni, alcuni attori, volti noti delle precedenti edizioni, ed ancora i promotori dell’Indiegeno Festival, che all’aba avvierà la rassegna con Diodato.
E poi ancora il direttore del parco archeologico di Tindari, Salvatore Gueli, che parlando ha evidenziato le tante emergenze che hanno caratterizzato quest’avvio degli spettacoli a Tindari, le nuove procedure in materia anti-covid.
Mauro Aquino ha evidenziato lo sforzo comune fatto da tutti “perché Tindari festival è del territorio”, evidenziano che durante gli spettacoli ci saranno spazi prioritaria dedicati al personale sanitario in prima linea nella battaglia contro il covid-19 “anche questo è il cuore del festival… guardare a chi si spende per il territorio, tra la gente” ha detto il sindaco.
L’assessore Cesare Messina ha puntualizzato come non sia stato facile allestire il cartellone, elogiando gli artisti per la dimostrata sensibilità e citando più volte il lavoro di raccordo svolto dal direttore artistico Anna Ricciardi e quello dell’ufficio diretto da Marianna Bonsignore.
Tra gli interventi quello del professor Filippo Amoroso, degli attori, Elio Crifò, Luca Fiorino e Cinzia Maccagnano e di Lino Grasso oltre quello di Alberto Quartana indiscusso patron di Indiegeno Festival.
Anna Ricciardi pur assente ha voluto commentare, utilizzando i social: Nemmeno per un istante ho ceduto alla rinuncia: abbiamo fatto tutti, in ogni ordine e grado, cerchio comune per riaprire il teatro greco,nella consapevolezza di una irrinunciabile bisogno di identificazione del Bene comune, di valori condivisi, della verità della parola.
Abbiamo lottato per mesi, durante il tremendo lock down: attori, artisti, musicisti, organizzatori, maestranze per trovare soluzioni e alternative affinchè proprio questo teatro, questo festival ritornasse a farsi luogo di ritualità antica. Sarebbe stato un peccato mortale immaginare una ripartenza senza cultura!
Se la drammaturgia classica si riscopre nuda nella sua riproposizione scenica, tutti gli spettacoli vogliono essere espressione di un ricongiungimento tra artista e spettatore, senza disperdere nessuna emozione che solo lo spettacolo dal vivo sa restituire. Sarà il festival dei buoni auspici, dei riti benevoli, degli dei protettori e di miracoli antichi che si rinnovano. Ringrazio pertanto Le istituzioni che hanno permesso la riapertura del Teatro l’assessorato ai Beni culturali e L’Assessorato al turismo della Regione Siciliana, Il sindaco Mauro Aquino e L’assessore Cesare Messina insieme al Direttore del Parco Archeologico Di Tindari Salvo Gueli,tutti gli organizzatori e gli artisti che non mi hanno lasciato da sola e con cui si è compiuto questo piccolo miracolo artistico.