Viaggio nella fotografia d’arte italiana «da Guarene all’Etna» – Nel weekend in Sicilia la “due giorni” inaugurale

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CATANIA – «È una scelta voluta quella di inaugurare la mostra in bassa stagione, perché “GE/19 Boiling Projects – Da Guarene all’Etna” è un progetto apripista, con l’obiettivo di intercettare nuovi flussi turistici a cui riservare un’esperienza culturale esclusiva». La presidente Ornella Laneri annuncia così il nuovo evento espositivo della Fondazione OELLE | Mediterraneo Antico, che sarà inaugurato con la “due giorni” di venerdì 21 e sabato 22 febbraio dedicata alla fotografia d’arte contemporanea, alla presenza di importanti esponenti della cultura italiana.

Il primo appuntamento, venerdì 21 alle 11.00, avrà luogo al “Coro di Notte” del Monastero dei Benedettini – sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania – che ospiterà l’incontro introduttivo “Professioni dell’Arte e strategie delle Fondazioni culturali”. Accanto a Ornella Laneri, interverrà Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, inserita da ArtReview nella classifica dei cento personaggi più influenti dell’arte contemporanea globale.

Nella stessa giornata si proseguirà a Taormina dove alle 17.00 sarà inaugurata la mostra “GE/19 Boiling Projects – Da Guarene all’Etna” in ben due sedi, all’ex Chiesa del Carmine e al Palazzo Duchi di Santo Stefano. Curata da Filippo Maggia e in calendario fino al 26 aprile, l’esposizione vedrà protagonisti gli scatti di 25 fotografi eredi dello sguardo di maestri che hanno fatto la storia della fotografia in Italia, come Ghirri, Basilico, Cresci.

Con il convegno «Dal Piemonte alla Sicilia – Boiling Projects: un viaggio nella fotografia contemporanea italiana. Tra ricerca e sperimentazione» – sabato 22 febbraio alle 10.00 nella Sala Pegaso del Four Points by Sheraton Catania (Aci Castello) – sarà avviato in Sicilia un tavolo di lavoro sullo stato dell’arte della ricerca fotografica nel nostro Paese. Parteciperanno i maestri e i talenti emergenti che espongono nella mostra, nonché sindaci dei Comuni etnei, vulcanologi, geologi, e i rappresentanti del Parco dell’Etna, perché il vulcano sarà «il faro illuminante di tutti gli eventi in calendario, e di quelli che si aggiungeranno» ha anticipato il direttore della Fondazione OELLE Carmelo Nicosia.
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