Consegnati formalmente stamattina all’impresa appaltatrice – la Ricciardello Costruzioni S.r.l. – i lavori per la ricostruzione del ponte di Calderà distrutto nell’alluvione del 22.11.2011.
Parafrasando una nota pubblicità televisiva possiamo tranquillamente affermare che oggi il ponte sul Longano si avvia a diventare – alla conclusione dei lavori prevista in 250 giorni a partire da oggi – una “solida realtà”!
La formalità di oggi avviene a quattro anni da quel 24 settembre 2015 in cui, su richiesta di questa Amministrazione comunale che si era insediata appena qualche mese prima, il direttore della Ragioneria Provinciale dello Stato di Messina firmava il decreto di autorizzazione al differente utilizzo del finanziamento assegnato in precedenza per la ristrutturazione della piscina comunale, momento iniziale del percorso che porta ad oggi.
Sono stati quattro anni lunghi e densi di difficoltà; un percorso particolarmente complesso e accidentato, ostacolato da tanti fattori sia procedurali che di carattere giudiziario.
Per rendere al meglio la dimensione della questione basta ricordare che l’aggiudicazione è stata disposta dall’UREGA già il 5 giugno 2018, mentre il contratto si è potuto firmare soltanto qualche giorno addietro, dopo un anno e mezzo di controversie giudiziarie, per avere stamani, finalmente, un cantiere aperto.
Neanche oggi posso dimenticare che sulla decisione di assumere il finanziamento dell’opera a carico del Comune si aprì un’ampia discussione pubblica, con taluni interventi anche ingenerosi, perché a dire di qualcuno il ponte lo avrebbe ricostruito qualcun altro: si disse che il finanziamento sarebbe arrivato dalla Protezione Civile e/o dal Patto per il Sud.
Sappiamo tutti com’è finita con gli interventi che la Protezione Civile avrebbe dovuto fare per la messa in sicurezza del territorio nel post alluvione, prima tra tutte la vasca d’espansione da realizzare a monte del centro urbano, come anche dei finanziamenti del Patto per il Sud!
Queste vicende confermano che quella scelta, ponderata e sofferta, fatta dall’Amministrazione comunale di finanziare direttamente l’opera fu la decisione corretta. Una scelta fatta per consegnare nel tempo più breve alla comunità di Barcellona Pozzo di Gotto e del comprensorio un’opera di fondamentale importanza sia per le sue prospettive di sviluppo sia per la stessa sicurezza territoriale
Oggi apre il cantiere e – credo e mi auguro – tutte le discussioni restano alle spalle, appartengono al passato.
Adesso è soltanto tempo di lasciare spazio ai tecnici, all’impresa appaltatrice e alle maestranze e al CPT di Messina che si curerà degli aspetti relativi alla sicurezza sui luoghi di lavoro.