Sicilia seconda tra le isole europee per numero di strutture (+35% negli ultimi 5 anni). Un comparto da 120 milioni di euro l’anno
Positivo il trend di arrivi (+50%) e pernottamenti (+30%).
Palermo, in cima per numero di strutture extralberghiere e per le case-vacanza. A Catania la percentuale maggiore di B&B. Messina leader per le vacanze en plein air
Palermo, 8 novembre 2019. Vecchi fari e grotte trasformate in case vacanza, dimore di design, case sull’albero, campeggi, agriturismi, castelli, abbazie, case rurali, rifugi, baite e persino barche ormeggiate nella nuova formula “boat and breakfast”. Negli ultimi 5 anni le tipologie dell’extralberghiero in Sicilia si sono moltiplicate in maniera esponenziale, passando da 20 ad 80 e consentendo a chi visita l’Isola di sperimentare soggiorni ed esperienze sempre nuove. Un comparto che conta quasi 6000 strutture e che nel 2017 ha prodotto 120 milioni di euro.
Il quadro emerge dal rapporto OTIE (Osservatorio sul turismo delle economie delle Isole), presentato ieri sera a Bagheria in occasione dell’apertura della IV Bte, la Borsa del Turismo Extralberghiero ideata da Confesercenti Sicilia e co-organizzata dall’Assessorato Regionale del Turismo, Sport e Spettacolo e, quest’anno, anche dal Comune di Bagheria. Commissionato da Confesercenti Sicilia per monitorare in maniera costante l’andamento del settore e compararne lo sviluppo regionale con quanto accade nelle altre grandi Isole europee, lo studio Otie evidenzia un trend più che positivo: negli ultimi 5 anni sull’Isola il numero di strutture extra alberghiere è cresciuto del 35%, gli arrivi legati all’extralberghiero del 50%, e le presenze, ovvero i pernottamenti, del 30%.
In termini di quantità di strutture extralberghiere la Sicilia è seconda solo alle Isole dell’Egeo Meridionale (7370 strutture sparse tra gli arcipelaghi delle Cicladi e del Dodecaneso). La regione siciliana, isole minori comprese, conta infatti 5836 strutture extralberghiere, più che la Sardegna (4323). Egeo Meridionale, Sicilia e Sardegna, sommano insieme il 60% delle realtà extralberghiere di tutte le isole europee.
In numero assoluto di strutture, l’accoglienza alternativa alla formula dell’hôtellerie rappresenta l’82% dell’offerta totale. La percentuale cambia radicalmente però se si guarda al numero di posti letto (10% dell’offerta) per le modeste dimensioni di B&B e delle altre tipologie di accoglienza raggruppate nell’extralberghiero.
Secondo il rapporto Otie, realizzato su dati Eurostat 2018, sono state 3 milioni 174 mila i turisti le notti vendute nell’extralberghiero nel 2017.
Andando nel dettaglio, è Palermo la provincia in cui si concentra il maggior numero di strutture (17%). Seguono Messina e Catania (16%). In fatto di numero di posti letto, lo scettro spetta invece a Messina (21%), seguita da Trapani (17%) e Palermo (15%). Sempre Messina è la provincia che vanta il maggior numero di camping e villaggi turistici (31% delle strutture e 33% dei posti letto esistenti in Sicilia).
Palermo guida anche la classifica degli alloggi in affitto (20% delle strutture dell’isola), seguita da Messina (19%). In termini di numero di posti letto, è invece Trapani a vantare la concentrazione più alta (21%), seguita da Messina (20%) e Palermo (18%).
La maggiore concentrazione di agriturismi e strutture dedicate al turismo rurale si trova in Sicilia orientale: Siracusa ha il 18% delle strutture e il 19% dei posti letto, mentre Ragusa il 17% delle strutture ed il 21% dei posti letto.
I B&B sono maggiormente concentrati a Catania (19% delle strutture e 18% dei posti letto) ed a Palermo (17% delle strutture e dei posti letto).
La Bte si è aperta ieri sera a Palazzo Butera con i saluti del sindaco di Bagheria Filippo Tripoli e la presentazione dei dati sul sistema dell’ospitalità alternativa. Subito dopo il convegno si è svolta la cena di rappresentanza a Villa Palagonia che ha visto al lavoro otto chef di Bagheria coordinati da Tony Lo Coco del Ristorante “I Pupi”, una stella Michelin, per raccontare, attraverso i loro piatti, la Città delle Ville e il suo hinterland, fatto di materie prime di terra e di mare. Oggi a Villa Cattolica, un nuovo momento di approfondimento e confronto sulle esperienze attive dei Cammini siciliani (Trasversale sicula, Magna Via Francigena, Palermo Messina per le montagne) in collaborazione con Terre di Mezzo Editore, leader nella produzione di guide per camminatori ed organizzatore di “Fa’ la cosa giusta”, massima fiera italiana sugli stili di vita alternativi e consumo critico e il via all’ExpoBte (rivolto ad aziende fornitrici di servizi dedicati al mondo extralberghiero ma anche ad amministrazioni, enti, associazioni e a chiunque si occupi di promozione del territorio e di offerta turistica per rafforzare il brand Sicilia) e ai B2B tra i titolari delle strutture extralberghiere – oltre 100 gli iscritti – e i 21 buyer selezionati da 14 diversi paesi e provenienti da: Danimarca, Bulgaria, Ungheria, Italia, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Paesi Bassi, Giappone, Svizzera, Portogallo, Regno Unito, Canada.
“Il raffronto con le altre isole europee mostra chiaramente che la Sicilia ha ancora grandi margini di crescita in termini di notti da vendere – dice il presidente dell’Otie, Giovanni Ruggieri – Al contrario di quanto accade in altre realtà insulari come ad esempio le Canarie, la Sicilia può e deve fare di più sotto il profilo dell’offerta di eventi nel corso dell’anno, così da fare tornare i turisti più di una volta per vivere esperienze diverse”.
“Lo sviluppo dell’extralberghiero – dice Vittorio Messina, presidente di Confesercenti Sicilia e di Assoturismo nazionale– consente di ampliare l’offerta turistica. I numeri ci dicono che hotel e strutture extralberghiere possono convivere e crescere insieme per una migliore qualità dei servizi rispetto a clientele differenti e ad un turismo che oggi chiede di toccare con mano l’identità e la peculiarità di un territorio e non si accontenta più del tour per i monumenti. La riqualificazione dell’extra alberghiero – aggiunge Messina – amplia sempre più l’offerta ricettiva anche attraverso la valorizzazione di dimore storiche che meglio rappresentano il patrimonio culturale del territorio”.
“La Bte rappresenta un evento strategico per il turismo siciliano – dice Manlio Messina, assessore regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo – che si apre sempre più al comparto extralberghiero come dimostrano i numeri dello studio Otie. Dobbiamo valorizzare tutti i segmenti dell’accoglienza e puntare sulla qualità dell’offerta che proponiamo, sulla promozione e sulla formazione. L’assessorato regionale al Turismo – aggiunge – sostiene con convinzione la Bte perché mettendo di fronte buyers e sellers permette ai piccoli imprenditori di stringere rapporti commerciali internazionali e perché è un’opportunità per promuovere altre realtà che dobbiamo sostenere come i nostri Borghi, con la loro bellezza e unicità, e i Cammini siciliani che ci consentono di stare a contatto con le meraviglie del nostro patrimonio ambientale”.
Teatro della Bte, oggi e domani 8 novembre, la città di Bagheria. “Abbiamo un obbligo morale nei confronti dei poeti, registi, pittori, artigiani, fotografi e artisti che hanno reso Bagheria famosa nel mondo. Lungo citare tutte queste eccellenze da Tornatore, a Guttuso, da Scianna a Buttitta – dice l’assessore comunale al Turismo, Brigida Alaimo – Bagheria ha un patrimonio monumentale unico più di 30 ville e naturalistico, valga per tutti il geosito Arco Azzurro. Da non trascurare il nostro borgo marinaro e monte Catalfano. La strada intrapresa è quella dello sviluppo turistico partendo dalle nostre eccellenze sia monumentali che naturalistiche siamo convinti che attraverso un serrato lavoro sinergico tra l’amministrazione e le realtà che operano in tale settore riusciremo a raggiungere gli obiettivi prefissi”.