Nel pomeriggio, in esecuzione di ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal G.I.P. di Messina, i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica presso il locale tribunale, insieme all’Arma territoriale, hanno tratto in arresto D.D.L. 55enne originario di questa provincia.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina e condotte dall’aliquota carabinieri della sezione di polizia giudiziaria, sono state avviate a seguito di una denuncia per la morte di una donna a seguito di a.i.d.s., troppo tardivamente diagnosticata.
Le investigazioni, volte ad accertare le cause del contagio e della mancata diagnosi, hanno permesso di acclarare che l’uomo, con cui la vittima aveva avuto una relazione di convivenza ed anche un figlio, era da tempo sieropositivo da “HIV”, condizione di cui aveva consapevolezza da diversi anni ma di cui non aveva mai informato le sue partner; aveva infatti intrattenuto relazioni e rapporti senza precauzioni con diverse e ignare donne residenti in più province italiane tacendo le proprie condizioni.
In un precedente caso, riguardante una donna residente in nord Italia, era stato assolto dal delitto di lesioni per insufficienza di elementi in ordine alla consapevolezza della propria sieropositività, sicché le indagini, svolte con certosina precisione, sono state dirette a verificare proprio l’epoca nella quale l’indagato aveva avuto conoscenza della propria condizione, epoca che e’ stata accertata documentalmente ed a mezzo plurime audizioni testimoniali.
La verifica certa di tale circostanza ha condotto a ritenere il D.D.L. gravemente indiziato di omicidio ai danni della donna deceduta, per averle taciuto la sua sieropositività, sin anche quando ella aveva iniziato a stare male e persino all’aggravarsi delle sue condizioni, non consentendole così di curarsi per tempo ed evitare la morte.
E’ stato altresì contestato il tentativo di lesioni gravissime ai danni dell’ultima compagna, anch’ella ignara della sieropositività del D.D.L.
L’arrestato, accompagnato in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria, dovrà rispondere dei reati di omicidio e lesioni personali gravissime (articoli 575, 577, 582 e 583 del Codice Penale).