Dopo la raccolta del grano, avvenuta lo scorso 7 luglio con la Festa della mietitura, i covoni sono stati trasformati in dorati chicchi di grano. La separazione dei semi dalle spighe è avvenuta con un’antica trebbia risalente alla prima metà del 1900: la macchina, storicamente appartenuta alla famiglia Frandanisa di Gioiosa Marea, dopo 40 anni è ritornata a vivere grazie alla famiglia Fonti, che dopo averla acquistata e restaurata l’ha da un paio di anni rimessa in funzione.
La trebbia, una Tembien della Società Italo Svizzera Macchine Agricole, veniva utilizzata in modo itinerante nelle contrade gioiosane, fino ai primi anni ’70, punto di riferimento per gli agricoltori delle zone limitrofe che trasportavano nelle aie il grano mietuto in fasci, per riportare a casa i sacchi pieni di chicchi pronti per andare al mulino.
La manifestazione, da qualche anno, coinvolge le borgate ai piedi del monte di Guardia che hanno ripreso la coltivazione del grano sottraendo così i terreni all’incuria e all’abbandono. Un momento, dunque, di cooperazione e condivisione di energie, ricordi, saperi e valori per far rivivere le antiche tradizioni rurali delle contrade e offrire ai visitatori la possibilità di partecipare attivamente alle varie fasi della lavorazione del grano.