In attesa di definire il Consorzio di gestione dell’Area marina protetta, il Comune di Milazzo cerca di inserirsi nelle opportunità offerte dall’Unione Europea. Nell’ambito dell’’Invito a presentare proposte (Call for proposals) per l’annualità in corso per le diverse tipologie di progetti afferenti al settore prioritario “Natura e Biodiversità” del sottoprogramma Europeo Ambiente LIFE 2014-2020, è stato presentato il progetto “LifePromeareef”, destinato allo studio e tutela delle bio-formazioni a molluschi distribuiti lungo la costa settentrionale del promontorio di Capo Milazzo.
Lo studio e la tutela di queste importanti costruzioni biogeniche si inseriscono – come evidenzia il responsabile dell’Ufficio Europa, Giovanni Mangano – nel crescente quadro di protezione cui è sottoposto il Promontorio di Capo Milazzo (Area Marina Protetta, SIC Marino e Terrestre). Le strutture biogeniche create da questa specie di molluschi ono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti ambientali ed alle attività umane e stanno ora vivendo un’alta mortalità in diverse aree del Mar Mediterraneo.
Queste strutture viventi svolgono un ruolo importante come modulatori dei processi morfologici costieri e come “ingegneri” ecologici, rendendo l’habitat più complesso e tridimensionale e promuovendo la biodiversità marina. Per la sua facile accessibilità (si trova nella fascia di marea) è molto vulnerabile all’attività umana costiera e pertanto è opportuna operare una corretta pianificazione nelle aree in cui sono presenti le barriere coralline, al fine di minimizzare ogni potenziale minacce ambientali, dovrebbe essere una priorità”.
A supportare scientificamente il Comune di Milazzo sarà un partenariato scientifico composto da: Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale), Istituto nazionale di oceanografia e geofisica applicata; Stazione zoologica Anton Dohrn.
La proposta di studio e tutela attiva sarà destinata a sviluppare tecniche per il monitoraggio di habitat e specie protette al fine di ottenere una migliore conoscenza della biologia e delle relazioni abiotiche e formulare uno piano di protezione con strumenti a basso impatto ambientale e replicabili in altre aree.