Si è tenuto, presso la sede del “Centro Studi Antimafia Paolo Borsellino” di Patti, un incontro con il dott. Giulio Francese, presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia e figlio di Mario Francese, giornalista ucciso da Cosa Nostra il 26 gennaio 1979.
Ha aperto il dibattito il Presidente nazionale Antiracket Pippo Scandurra, il quale ha sottolineato che la mission del Centro Studi è quella di fare in modo che i giovani vengano coinvolti nell’operare sul territorio.
I ragazzi della Cooperativa “Raggio di Sole” di Patti, insieme ad alcuni studenti del Liceo Classico, hanno recitato brani avente come sfondo l’immigrazione e la mafia.
Il dott. Giulio Francese, durante l’incontro, ha ricordato la figura del padre Mario e del fratello Giuseppe: – Il primo ucciso dai sicari mafiosi per aver raccontato, senza remore o indugi, le trame della “nuova mafia” di Totò Riina, per aver dimostrato di non avere paura delle intimidazioni, per aver scelto di essere un uomo giusto, un padre esemplare, un professionista inavvicinabile dal potere; il secondo, vinto dalla fatica impiegata per indagare sull’omicidio del padre e poter consegnare al suo sacrificio “una goccia di splendore, di umanità, di verità”. –
Possiamo dire senza indugi che la giornata vissuta al Centro Studi Paolo Borsellino, ha consentito a tutti noi di provare emozioni molto forti, che sicuramente hanno permesso di imprimere ancor di più’ dentro di noi quei valori, per i quali uomini come Mario Francese, hanno lottato fino alla morte, consentendo che consentono oggi a tutti noi di vivere in un mondo migliore, dove la consapevolezza che la mafia puo’ essere sconfitta, che legalità e giustizia, saranno i valori che faranno della nostra terra il posto migliore dove vivere.