Atto politico rilevante quello del sindaco di Floresta, Antonino Cappadona che questa mattina, esattamente ad un mese dall’estradizione dal Brasile del terrorista Cesare Battisti, ha voluto esporre al balcone del comune più alto di Sicilia, insieme alla bandiera italiana anche quella del Brasile.
Cappadona, il sindaco, ha voluto evidenziare il ruolo propositivo svolto dal Presidente brasiliano, che oggi interpreta il nuovo corso politico del grande stato sudamericano, sottolineando che oltre ad aver fatto la scelta giusta, con quell’atto di estradizione, permettendo di poter assicurare alle patrie galere un terrorista pluriomicida, ha data a quel gesto un grande valore simbolico, che guarda al bisogno di legalità, della certezza della pena per chi ha commesso un reato, rivendicato dal popolo, dando concretezza al senso al bisogno di giustizia che si avverte in Italia.
Cappadona ha anche anticipato che l’amministrazione comunale formalizzerà nei prossimi giorni l’invito al presidente brasiliano di recarsi a Floresta, per aver consegnata la cittadinanza onoraria, cogliendo l’occasione per ringraziare tutti coloro che in Italia si sono adoperati in questi lunghi anni per assicurare alla giustizia il latitante, senza mai mollare per un attimo la “preda” anche combattendo con le protezioni di comodo, vedi quelle francese, che hanno coperto la latitanza di Battisti.
Antonino Cappadona ha anche evidenziato che sarebbe bello – in quell’occasione – avere a Floresta i familiari vittime dalle furia omicida del terrorista comunista – quelli del maresciallo Andrea Santoro, del gioielliere Pierluigi Torregiani, del macellaio Lino Sabbadin e di Andrea Campagna, agente della Digos di Milano.
Perche dice il sindaco di Floresta sarebbe anche un’occasione splendida per una Festa nel segno di rispetto, dell’onore, un grande abbraccio a chi ha dato la vita, in divisa o meno, per la nostra Democrazia e per la Repubblica.