Prodotti tipici, tra artigianato, vedi le ceramiche, e cibo, ma anche bio-regolamento edilizio, occupazione e spopolamento delle aree interne in quello che è stata molto più di conferenza stampa oggi a Sant’Agata Militello. Un progetto d’avanguardia con al centro le nuove iniziativa tra Gal, Parco del nebrodi, Terre di Dioniso, legato anche a manifestazioni d’interesse e richiamo, ma non solo di effimero che celebra se stesso, ma per celebrare una “felice” idea di sviluppo – tra programmazione e innovazione.
Un incontro, stamani, nella sala consiliare sant’agatese, che è andato oltre a quell’essere conferenza stampa, per illustrare la “festa” programmata per questo week end nel paese, ma dove Bruno Mancuso, Giusy Maniaci e Francesco Calanna, hanno parlato, anche con un pizzico di autocritica ma propositiva, quando si è toccato provocatoriamente l’aspetto del mondo enologico nebroideo,m dove poi hanno tracciato nuove strategie, – come ha ben fatto Calanna, Presidente del Gal Nebrodi plus, nel suo dire introduttivo – segnando idee, mostrando quelle risorse importanti che il territorio ha insite e tutte da scoprire o riscoprire anche alla luce delle nuove esigenze dei mercati turistici e non solo di questi.
Calanna, ha evidenziato che insieme si può far tanto, illustrando oggi che nei nuovi linguaggi della comunicazione, bisogna “farsi sentire” ma anche farsi comprendere.
E intervenendo, anche a conclusione dei lavori, ha evidenziato che oggi turismo, occupazione, e cultura del territorio vuol dire anche anche parla di “mangiar bene”- quasi un legarsi alla manifestazione che curata dall’Eurofiere vede protagonisti in questo e nel prossimo week end Sant’Agata e Cesarò, i produttori nebrodie di artigiano e agroalimentari-.
Infatti Calanna ha parlato oggi del mercato, sempre più attento, alla salute, ai prodotti alimentari, ed alla necessità di saperli ben fare.
Bruno Mancuso, sindaco di Sant’Agata e che tra l’altro è anche coordinatore della rete dei paesi interni dei Nebrodi, ha sottolineato quanto sia necessario promuovere le eccellenze che il territorio propone, ma sopratutto ha puntato il dito – in maniera provocatoria – sulla necessità e che bisogna scommetere e vincere anche sui prodotti enologi. E qui non sono bisogna saper fare bene in vino – cosa data per scontata -ma bisogna saper venderlo e promuoverlo.
Infatti a parte l’area di Patti-Tindari- Gioiosa Marea, il comparto enologico sui nebrodi, a differenza di quel che è successo nel comparto etneo, in grande espansione, ancora deve prender coscienza delle potenzialità – per esempio del Mamertino, il vino autoctono di grande potenzialità.
Ma anche in questo settore ha detto Calanna ci sono idee, e prossimamente fatti, rammentando che proprio il Mamertino, alla mensa di Cesare, era il quinto vino, ad essere servito, evidenziando che in questo settore una riflessione critica deve essere fatta sulle politiche europee, e su quelle quote, che imposte – dice Calanna “ci fanno segnare il passo”.
Giusy Maniaci, coordinatrice della Rete “Terre di Dioniso” ha evidenziato della grande opportunità che questa nuova struttura, agile e perfettamente disegnata sulle esigenze del territorio, rappresenta per l’imprenditoria locale, in più settori. Quindi non solo legata all’enogastronomia, ma all’accoglienza in generale.
Ha illustrato oggi le nuove tendenze e le esigenze che caratterizzano il mercato turistico, sempre più di nicchia, ma non per questo molto più interessante di quelli tradizioni dove dalla costa alle aree interne ci sono spazi, anzi prateria, inesplorate e di grande richiamo turistico-culturale ( ma anche rappresentate dal turismo religioso, esperienziale, sportivo, naturalistico…) . Per lei bisogna superare le visioni limitate e la “sua agenzia” ha voglia di accompagnare l’imprenditoria anche seguendo e favorendo giovani quanto brillanti stur up in un piano di consulenza teso ad esportare la destinazione Nebrodi a 360°.
Quindi saper sdoganare il paradosso delle competenze.
Idea comune è quella di elaborare, la diffusione di un’immagine globale condivisa tesa a coinvolgere imprenditori e che renda credibile il territorio agli investitori.
Altro punto toccato durante i lavori la crescita professionale degli operatori che spazia dalla conoscenza delle lingue al linguaggio dei social, anche se, alla fine, ha evidenziato Calanna, quando “il Cibo diventa simbolo del territorio, si lega al turismo anche quello agroalimentare, fatto dalle piccole e medie aziende del territorio, sono mostre, ben fatte, come quella che si avvia ora a Sant’Agata ad aiutare il mercato. Così la mostra-mercato diventa una finestra di conoscenza che supera il web”.
E a proposto di arte e cibo, parlando anche del gelato al suino nero dei nebrodi, esperienza importante da seguire, ha detto Giusy Maniaci, c’è stato spazio per presentare la “pizza d’arte”, quella vincente di che unisce un ottimo impasto con l’estro artistico del pizzaiolo Enzo Pidemonte.
Testionial, ovviamente, la stessa coordinatrice della rete di Dioniso.