Salvatore Cangelosi , Presidente della Consulta Disabili per la Lega Palermo, sul caso “Diciotti”

Salvatore CangelosiSalvatore Cangelosi

Riceviamo e pubblichiamo.
Dio, perché mi hai abbandonato?
Stamattina mi son svegliato, come ogni mattina, oggi, una mattina diversa.
In essa ritrovo la mia Disabilità perforante, il mio dover sempre chiedere aiuto a qualcuno.
Qualcuno che si prenda cura di me e non gioco di me.
Oggi, domenica 25 agosto, mi son svegliato, nonostante i malesseri che mi attanagliano, ma è stata una mattina assai diversa.
Stamattina mi son svegliato…è una frase che non ha nulla a che vedere con la canzone preferita dell’On Boldrini…..stamattina mi son svegliato e ho deciso di non fare colazione.

Direte voi…perché?
Ma ovvio, per solidarietà, ai poveri migranti della nave Diciotti, una nave della guardia costiera italiana, la quale preleva e soccorre migranti in tutto il Mediterraneo. Aggiungo io, meglio di qualsiasi Ong.
Desidero fare una precisazione altisonante: Non sono Razzista.
Ho molto, molto rispetto per loro e per la loro condizione, ma vi assicuro, che li ho visti vivere in condizioni precarie anche qui da noi.
Li ho visti soffrire e far degenerare la loro rabbia, incolta dentro la loro Anima. Ho anche sofferto per loro. Ho chiesto anche una condizione migliore a Dio, per loro. So che sfuggono dalla fame e dalla carestia, da guerre e soprusi. Cercano una vita migliore, ove lacrime e sopraffazioni, possano essere in via di estinzione.

Qualcuno in visita alla Diciotti ha anche suggerito loro, per poter sbarcare, di fare lo sciopero della fame: vuoi non essere SOLIDALE? Ah italiani, popolo di razzisti ignoranti.
E mentre penso ai poveri migranti mi dico quanto siamo fortunati a vivere in un paese dove il lavoro, seppur qualche volta precario, la sanità, qualche volta inefficiente e l’istruzione sono diritti costituzionali inviolabili. Li abbiamo questi diritti e tanto basta.
Sorrido, di una realtà nuda e cruda, che sto per sottoporvi.
Con il pensiero vado alle scuole del mio amato paese, Pollina.

I miei concittadini non sono costretti a fare chilometri a piedi per poter andare a scuola, ove comunque ci sia una scuola raggiungibile.
Abbiamo comodamente elementari e medie in paese.
Unico e letale problema, per chi vuole vivere all’istruzione, e non trascurabile, né alle elementari, nè alle medie i disabili (come me) hanno un bagno dedicato a disposizione.
Nel 2018, a Pollina, così come in tante realtà, un disabile è costretto ad interrompere gli studi, badate bene, deve rinunciare all’istruzione scolastica, perché impossibilitato. La mancanza del bagno a norma risulta essere incompatibile con il regolare svolgimento delle lezioni Certo, paragonato alle orribili condizioni di vita dei migranti, direte voi, questo è cosa da poco, per intenderci, ininfluente.

Che un disabile non possa frequentare la scuola dell’obbligo non ha rilevanza alcuna in effetti, tanto, esplicitiamo i pensieri reconditi, a cosa può “servire” un disabile scolarizzato? Tanto…diciamolo pure…che futuro può avere? Cosa può dare ad una società che necessita di astri nascenti?
L’ importante per taluni, per i più, è che possa accedere facilmente ai servizi comunali…adesso che ci penso però, devo dire che a Pollina, ad esempio, un disabile può accedere al palazzo comunale, ma non a tanti servizi interni la cui fruizione è subordinata al superamento di scale che non prevedono ausili di accesso ai disabili stessi.

Vabbè direte voi, non stiamo a sottilizzare, alla fine esistono le deleghe e se un disabile non può partecipare ad una seduta di consiglio comunale, integrarsi in una vita sociale, per intenderci, poco male, se ne farà una ragione.
I problemi veri sono BEN ALTRI: accogliere ed integrare i migranti dando loro un lavoro ed un’istruzione adeguata, (con questo non intendo puntare il dito su esseri umani, che rispetto) non perdersi certo dietro le stupidate e le velleità dei disabili, dietro le loro richieste ed esigenze.

I disabili sono solo spese a fondo perso: ha fatto bene l’on Boschi a sottolineare in Parlamento l’inutilità e la faziosità di un Ministero razzista dedicato ai disabili.
Ma non è solo questo. Un disabile non può e non deve scendere in piazza per manifestare i propri diritti; questi sono visibili a tutti.
Non può e non deve vivere con una misera pensione.
Non può e non deve vivere ” senza diritti”, perché quando sei SOLO, è come se vivessi senza diritti.

Un disabile è spesso solo, viene appunto, lasciato solo. Cosa ci differenzia dai comuni esseri umani e dai migranti?
Ci hanno sempre lasciati soli.
A questo punto devo dire che mi è venuta una gran fame e, come i migranti, vado a fare una bella colazione (finche’ la legge non me lo impedirà) .
Dopo colazione vedrò di assaggiare anche un paio di arancini avanzati a quelli della solidarietà alla nave Diciotti.
Questo per dirvi, anche se il paragone può non apparire calzante, che noi disabili, spesso viviamo degli avanzi altrui. Ed allora smettiamola di essere generosi con tanti dimenticandosi di Noi.
Siatelo anche con noi.

Dott.ssa Giuliana Scaffidi e Salvatore Cangelosi – Presidente Consulta Disabili per la Lega Palermo
Dorotea La Rocca

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