Patti, 26 luglio 2018
A conclusione di un’indagine di polizia economico-finanziaria, i finanzieri della Tenenza di Patti hanno denunciato alla Procura della Repubblica pattese 10 soggetti che si sono resi responsabili, a vario titolo, di un articolato sistema di frode fiscale e truffa per il conseguimento di contributi pubblici attraverso l’assunzione fittizia di lavoratori e l’emissione di fatture false. Nel dettaglio, l’indagine ha avuto origine da alcuni accertamenti condotti nei confronti di una società cooperativa dedita all’allevamento di bovini ed alla pulizia di noccioleti ed uliveti nel territorio Nebroideo, la quale, anche grazie alle preziose informazioni fornite dall’INPS, risultava aver impiegato, in appena quattro anni di vita, oltre 500 lavoratori agricoli, in relazione ai quali non erano stati versati contributi previdenziali per circa un milione di euro.
Attraverso l’esecuzione di una mirata verifica fiscale, le Fiamme Gialle hanno controllato le condizioni effettive di svolgimento dell’attività economica, scoprendo che la cooperativa si dimostrava, di fatto, priva di consistenza strutturale e degli strumenti necessari per condurre l’attività lavorativa. Per mezzo delle assunzioni fittizie, i braccianti agricoli hanno indebitamente conseguito, a titolo di indennità previdenziali (disoccupazione, malattia e maternità) una somma complessiva pari a circa € 1.500.000. Dall’esame della documentazione contabile è stato appurato che la cooperativa ha emesso fatture false nei confronti di altre 7 aziende, consentendo loro di annotare nella contabilità costi mai sostenuti, dichiarare guadagni più contenuti e, in definitiva, versare nelle casse dello Stato un’imposta minore di quella effettivamente dovuta.
Peraltro, proprio sfruttando i costi fittizi certificati dalla cooperativa, 5 delle 7 aziende coinvolte hanno chiesto ed ottenuto un finanziamento pubblico nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2007/2013 promosso dalla Regione Sicilia per incentivare le attività economiche del settore agricolo. I contributi indebitamente percepiti ammontano nel complesso a circa € 100.000.
Al termine dell’indagine, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria, a vario titolo per frode fiscale, truffa ai danni dell’INPS e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche i 3 soci fondatori della cooperativa, nonché i 7 amministratori delle società che hanno utilizzato le fatture false. L’attività di servizio testimonia la particolare attenzione che il Corpo della Guardia di Finanza rivolge al contrasto delle frodi nel settore della spesa pubblica nazionale e comunitaria, per mezzo di interventi finalizzati ad individuare l’indebito accesso a prestazioni di sostegno che generano iniquità e minano la coesione sociale.