Il 22 luglio Nozze di sangue aprirà la rassegna dei saggi finali de La Macchina dei Sogni a Tindari.
La rassegna era già stata inaugurata il 31 maggio al teatro comunale Beniamino Joppolo con i saggi finali dei corsi bambini e ragazzi. Il 5 luglio proseguiva a Capo d’Orlando presso il teatro Rosso di san Secondo e, il 13 luglio, La Macchina dei Sogni faceva tappa al Convento dei Carmelitani con il saggio finale dei giovani allievi di San Piero Patti.
Dopo diversi rinvii dovuti alla messa in sicurezza e allestimento del Teatro Antico, finalmente i corsi degli allievi più grandi possono chiudere questo anno accademico con la messa in scena dei loro saggi finali.
Il 22 luglio il corso adulti debutterà con Nozze di Sangue di Federico Garcìa Lorca. Il 26 toccherà al corsi ragazzi intermedio e avanzato chiudere la rassegna con Anfitrione di Plauto e Edipo tratto da Sofocle. Gli spettacoli sono curati dal regista pattese Stefano Molica, direttore dei corsi di teatro organizzati dall’associazione Nuovi Teatri, coadiuvato dalla sua assistente alla regia Valentina Martino.
Il filo conduttore che lega queste ultime tre rappresentazioni, è l’amore: quello bramoso, quello incestuoso e quello violento. Da tutti e tre è impossibile sfuggire: siano gli dèi, sia il destino, sia l’uomo stesso a decidere, l’amore travolge i nostri protagonisti e li lascia in balìa di se stessi, con tutte le conseguenze che ciò comporta.
Il 22 luglio inoltre, sarà ospite de La Macchina dei Sogni il maestro Nino Pracanica con una performance teatrale sull’utilizzo delle maschere da lui stesso create.
Dal 2004 l’associazione Nuovi Teatri è presente è attiva sul territorio e, come ogni anno, gli allievi portano in scena il frutto di un percorso basato sul gioco e sulla disciplina, sulle tecniche di improvvisazione e recitazione, sull’importanza del lavoro di gruppo per la crescita individuale.
«Si conclude un altro anno bellissimo – dice Stefano Molica – all’insegna del reciproco sostegno. I ragazzi, le loro famiglie e il loro affetto, supportano il movimento teatrale, dimostrando che questo è vivo e continua ad espandersi, mettendo in contatto fra di loro persone prima che attori, gettando le basi per la crescita di un pubblico che un domani sarà consapevole della fatica, dell’impegno, ma anche della bellezza di questa magia che è il teatro».