Braccio di ferro tra la Gestam e l’amministrazione di Villafranca Tirrena

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Non meno di una decina di nuovi posti di lavoro e zero inquinamento, ma tutto questo non sembra sufficiente a placare le polemiche nate attorno ai progetti di sviluppo della Gestam di Villafranca Tirrena, azienda che si occupa di bonifiche ambientali e smaltimento rifiuti.

“Riteniamo inaccettabile e censurabile il comportamento dell’amministrazione comunale di Villafranca Tirrena – dichiara Mariano Perroni, amministratore unico della società, che ha sede nell’area ex Pirelli- quando ci attribuiscono ipotesi di inquinamento senza alcuna prova realmente dimostrabile. Ed è singolare che il Comune abbia disertato la Conferenza dei Servizi Regionale, tavolo al quale avrebbe avuto il dovere istituzionale di essere presente, anche per esprimere la propria posizione nel confronto con tutti gli altri organi tecnici interessati (ARPA, Città Metropolitana, ASP 5, Vigili del Fuoco, Dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti) e in contraddittorio con la nostra impresa”.

Il braccio di ferro tra la Gestam e l’amministrazione villafranchese ha origine all’inizio del 2017, dopo la presentazione di un progetto di ampliamento delle attività dell’azienda, sempre nell’area ex Pirelli, che ha già ottenuto il via libera dall’IRSAP e dalla Città Metropolitana di Messina e per il quale si prevede un parere positivo anche dagli altri enti interessati.

“Ci sembra sconcertante che l’esecutivo si sia fatto promotore della manifestazione di protesta organizzata per sabato prossimo contro il nostro progetto -aggiunge Perroni. Invece di scegliere la strada del dialogo e del confronto ha preferito quella dell’incitazione alla protesta popolare, sostenendo ingannevoli tesi di incompatibilità con il territorio, avallate da persone incompetenti in materia ambientale. Inoltre, diversamente da quanto dichiarato (e di questo si renderà conto nelle sedi opportune) il nuovo impianto non sarà realizzato nel centro abitato di Villafranca Tirrena, ma in uno stabilimento già esistente all’interno di una zona industriale di competenza regionale e proprietà privata, nel quale sono attive da decenni altre realtà produttive. Subentreremo a un’altra impresa che fino al 2016 produceva serbatoi con processo di fusione a caldo di polimeri della plastica e non ci sarà alcun effetto negativo per l’ambiente. Al contrario, rappresenterà una risorsa a beneficio dell’ecologia e un’opportunità di sviluppo lavorativo sul territorio. Ed è su questo –conclude Perroni- che ci si dovrà confrontare e non su argomentazioni inesistenti”.

Villafranca Tirrena, 6 giugno 2018

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