Taormina, 5 giugno 2018
Quale turismo per una città come Taormina, quale il futuro del Palazzo dei Congressi e del campo da golf, e ancora, quale la strategia per il piano commerciale, la gestione degli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno, l’arredo urbano e suoli pubblici, la destagionalizzazione e la programmazione di eventi. Questi i punti affrontati ieri sera nel corso dell’incontro aperto, organizzato dall’associazione commercianti di Taormina, ACT, e l’associazione Albergatori Taorminesi, che hanno incontrato nella sala consiliare del municipio i tre candidati a sindaco alle prossime elezioni amministrative del 10 giugno: Mario Bolognari (La Nostra Taormina), Salvo Cilona (Taormina Bellissima) e Eddy Tronchet (Una nuova Taormina).
All’evento, moderato dal giornalista Emanuele Cammaroto, hanno partecipato, tra gli altri, il presidente e vicepresidente ACT Antonino Scandurra e Pietro D’Agostino e il presidente AAT Italo Mennella, oltre a un centinaio di commercianti.
“La permanenza media di un turista a Taormina che in passato si attestava intorno ai 7 giorni, oggi si è ridotta a 3,5 giorni – ha esordito il presidente Act Antonino Scandurra – un turismo che cala di qualità: da un lato, aumentano le offerte di accomodation con Airbnb e bed & breakfast e dall’altro certi spettacoli proposti al Teatro Antico richiamano una quantità di gente che spesso il comune non riesce a contenere, creando un disagio agli stessi turisti”.
Non è un quadro esaltante quello che emerge di un corso Umberto, da aprile a settembre, letteralmente invaso da un fiume di persone e pullman carichi di croceristi il cui arrivo è spesso concomitante alle operazioni di carico e scarico delle merci e davanti negozi si accumulano mucchi di rifiuti che attendono di essere ritirati nell’ultimo passaggio che parte da Porta Messina.
“Taormina d’inverno langue – ha proseguito D’Agostino– Negozi, alberghi, ristoranti e bar chiusi per un periodo così lungo (eccezion fatta per la settimana tra Natale e Capodanno) hanno reso Taormina inospitale. In un passato recente avevamo un turismo di vicinanza che sceglieva Taormina nei weekend; oggi con un Corso Umberto semi deserto, senza nessuna attrattiva, abbiamo perso anche questa fetta di clientela”.
Quanto al piano commerciale, quello vigente è stato approvato 26 anni fa, così pure il regolamento riguardante l’occupazione dei suoli pubblici, è necessario affrontare l’argomento che potrebbe creare malumori e disappunti ma non è più procrastinabile, perché c’è un interesse collettivo da tutelare.
E infine gli eventi, altro argomento delicato tra problemi di bilancio e una tassa di soggiorno, che sarebbe una tassa di scopo che procura un introito nelle casse comunali di circa 3 milioni di euro l’anno, ma che quasi sempre è stata utilizzata per coprire debiti di bilancio. L’Associazione Taormine, che ha presentato un progetto che comprende 18 eventi di cui 15 concentrati nel periodo novembre’/marzo, di cui 3 sono già stati realizzati con notevole successo, ha chiesto l’apporto del Comune che ad oggi si è limitato a fornire servizi e suolo pubblico, ma è chiaro che occorre che l’ente locale faccia di più. Act ha chiesto l’impegno al futuro sindaco di Taormina di firmare la proposta di protocollo d’intesa che è stata stilata a febbraio scorso per una collaborazione nella programmazione di iniziative.