I carabinieri della Stazione di Santa Teresa di Riva, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. di Messina su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di Scarpato Roberto, classe’79 di Adrano (Ct), già conosciuto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile dei reati di evasione, spendita di monete falsificate, truffa.
Il provvedimento restrittivo scaturisce dagli esiti di una complessa attività investigativa, sviluppata dai carabinieri di Santa Teresa di Riva, a seguito di una denuncia del parroco di quel comune sporta lo scorso Agosto presso quella la Stazione. Il sacerdote denunciava di essere stato vittima di un raggiro da parte di un soggetto a lui di cui sconosceva l’identità.
Il sacerdote, che si trovava in parrocchia, veniva avvicinato da un venditore ambulante che chiedeva di cambiare una somma di denaro in banconote con l’equivalente in monete.
Dopo che il sacerdote rendeva il dovuto all’ignoto malfattore si rendeva conto che le banconote ricevute erano palesemente false. I militari dell’Arma hanno acquisito le immagini di numerose telecamere di videosorveglianza poste nella zona ed in tutto il comprensorio ed hanno sentito numerosi testimoni in grado di riferire su quanto accaduto ed in breve tempo riuscivano ad individuare nello Scarpato il responsabile del reato il quale , nonostante fosse sottoposto agli arresti domiciliari era evaso ed aveva truffato il parroco si Santa Teresa.
Espletate formalità di rito i militari hanno condotto l’arrestato presso la casa circondariale di Messina “Gazzi”.
Inoltre sempre i militari della stazione di Santa Teresa Riva hanno anche tratto in arresto un cittadino italiano di Sant’alessio Siculo, classe ’82 per evasione. I militari si trovavano in servizio di pattuglia notavano un uomo che uscito da un supermercato, vedendoli rientrava immediatamente all’interno.
L’atteggiamento insospettiva i due carabinieri a tal punto che gli operanti scesi dalla vettura decidevano di procedere ad un controllo più accurato lo rintracciavano all’interno dell’esercizio commerciale e procedevano ai controlli sul suo conto all’esito dei quali emergeva che l’uomo era evaso dagli arresti domiciliari cui era sottoposto e pertanto lo traevano in arresto per il reato di evasione.